L’amore malato, Amélie Cordonnier

Così, dal nulla, lo dice. Nessuno se lo aspetta. Né tu, né i ragazzi, che si immobilizzano all’istante. “Vorrei ricordarti che sono a casa mia, quindi chiudi quella cazzo di bocca una volta per tutte, brutta stronza, se non vuoi che te la spacco”. Un pugno. Fiato mozzato. Abbassi la testa sotto l’effetto del colpo. Quando la rialzi, vedi le briciole della colazione sulla tavola ancora apparecchiata.

La recensione di L’amore malato di Amélie Cordonnier

Aurélien all’ apparenza è un marito esemplare.
Bello, intelligente, affascinante, innamorato di sua moglie.
Però quest’uomo così perfetto nell’intimità di casa sua diventa violento.
Non picchia la moglie, nemmeno un livido sul corpo della donna, ma le si rivolge con violenza, offese, parolacce. Anche davanti ai figli.
Sono episodi saltuari, a volte per mesi se non addirittura anni non si ripresentano, ma la paura, il fiato mozzato, il terrore sono sempre dietro l’angolo.
E la moglie, dopo l’ennesima violenza verbale decide di dire basta.
Aspetterà fino a capodanno e poi lo lascerà.
Ma se nel pensiero è tutto stabilito mettere in pratica ogni cosa non è per niente facile.

La mia opinione su L’amore malato, Amélie Cordonnier

L’amore malato è il romanzo d’esordio di Amélie Cordonnier, giornalista francese.
Un libro forte, profondo che invita a riflettere sulla violenza e sugli abusi.
Perché non esiste solo la violenza fisica che lascia segni addosso.
Esiste quella verbale che ti scava l’anima rendendoti insicura, titubante, colpevole pur non avendo colpe. Perché la violenza verbale fa del male esattamente come quella fisica.

La nostra protagonista, di cui non sappiamo nemmeno il nome, vive un matrimonio fragile e instabile dove la violenza si scatena all’improvviso.
Quanto si può sopportare prima di dire basta? Ed è così facile mollare tutto quando ci sono figli, famiglie, amici che non sospettano nulla e a cui spiegare?
Soprattutto cosa faremmo se, come in questo romanzo, anche il figlio maggiore manifestasse la stessa violenza verbale del padre?
L’amore malato offre un racconto perfetto di cosa significhi vivere nell’incertezza, nella paura di sbagliare e di essere maltrattati.

Sono importanti i romanzi, le storie come queste, perché ogni giorno le donne sono vittime abusate da amori sbagliati.
L’illusione del cambiamento, le scuse dopo la violenza che convincono a rimanere, a riprovarci, la vergogna di dire al mondo cosa sta succedendo, la paura di essere giudicate: tutto questa frena le vittime dal denunciare.
Bisogna invece avere coraggio, chiedere aiuto, confidarsi senza timore perché nessun amore giustifica la violenza. Mai.
Buona lettura.

L’amore malato
Amélie Cordonnier
Gremese, 2020, p. 172, €. 16,00

Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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