L’amore non ha un perché, Sara Gambazza

Un pappagallo, questo sembra.
Ha i capelli dritti sulla testa, il naso così curvo che la punta quasi tocca il mento e la bocca è scomparsa. Al suo posto c’è una fessura grinzosa, una specie di buco di culo con qualche pelo spesso dove una volta c’erano le labbra. La mamma ogni tanto li toglie con la pinzetta e lei si lamenta con quel suo oooh
lungo che vuol dire tutto: ho fame, ho sonno, ho mal di pancia, mal di testa, mal di orecchie. Può darsi che significhi anche ‘ciao’ o ‘com’è andata oggi?’, perché è il verso che fa quando mi vede. Cioè non molto, anche se viviamo in una casa che, a calpestarla tutta, non ci metti più di quattro minuti.

La recensione di L’amore non ha un perché di Sara Gambazza

Jacopo vive in una casa piccola, insieme alla sorella Totta, un po strana, la mamma e la nonna, che ormai non comunica più con il mondo esterno se non con suoni incomprensibili, che, a dirla tutta, spaventano la piccola.
Ha i capelli perennemente arruffati, i jeans troppo larghi, e qualcosa di doloroso in fondo al cuore.
Annael invece ha i capelli rosso fuoco, ma lo stesso sordo dolore.
Jacopo e Annael sincontrano sull’autobus che ogni mattina porta Jacopo a scuola e Annael al mercato, dove sua madre ha un banco dei dolci.
I due si rifugiano sulla riva fangosa del fiume dove sembra tutto brutto e invece qualcosa di bello accade. Perchè Jacopo e Annael si incontrano e si capiscono, ritrovano nell’altro quella solitudine che sentano. E così, insieme provano a lenire il loro dolore.
Annael ha perso suo padre da qualche anno. Jacopo ha una sorellina disabile, una madre single sempre stanca, divisa tra lavoro e le cure alla nonna.

Non so se credo in Dio.
Credo che il non saperlo significhi non credere. Anche se poi mi capita di pensarci e di vederlo, seduto sulla nuvola più bianca, col sorriso buono e lo sguardo rilassato, da nonno pronto a viziare i suoi sette miliardi di nipoti sparsi sul globo terrestre. Non che io sappia qualcosa di nonni che viziano i nipoti… e in
effetti, nell’immagine proiettata nella mia testa in cinemascope, Dio è più magro di quanto dovrebbe e, a guardarlo bene, imbraccia una chitarra. Somiglia troppo a Maurizio Moreschi in versione canuta per potergli dare una reale possibilità. Ma quella sera, aprendo la porta, l’ho pensato. L’ho visto, sulla sua
nuvola: nonno, babbo, mago Galdalf in riunione tra i membri del Bianco Consiglio, chi se ne frega. Chiunque fosse, meritava un grazie.

La mia opinione di L’amore non ha un perché di Sara Gambazza

L’amore non ha un perché è la storia delicata di un amore adolescenziale tenero ma allo stesso tempo capace di superare le difficoltà.
Però attenzione, quella che può sembrare la solita storia d’amore tra ragazzini in realtà è qualcosa di molto più profondo: è la storia di rivalsa, di amore, di amicizia, di crescita, di rivincita verso la vita.
Ci si affeziona subito ai personaggi, grazie ad uno stile pulito e fluido.

Una lettura consigliatissima!

L’autrice: Sara Gambazza

Sara Gambazza è nata a Parma e vive a Noceto, in campagna, con un marito paziente, tre figli turbolenti e quattro cani. Fa l’infermiera, legge tanto e dorme poco. Quando scrive «salta di là», dove la praticità non è tutto, dove pensare non è far niente ma è fare qualcosa. Ha scritto questo romanzo ricordando un’adolescenza scassata, con tenerezza e una punta di nostalgia.

L’amore non ha un perché
Sara Gambazza
IoScrittore, 2021, 320 pag., € 15.00

Classe 1983 anni, romagnola, mamma di due splendidi bambini e di una stella nel cielo. Programmatrice, lettrice e multitasking (o almeno ci si prova!) Mi piace la lettura da sempre, ho voluto una libreria ampia e spaziosa nella casa nuova, che accogliesse tutti i miei libri. A natale, stufo dei libri accatastati ovunque, mio marito mi ha comprato un ereader. Ed è stata la fine…..

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