Si girò un attimo per recuperare l’ombrello caduto sui binari e fu allora che lo vide. Dietro l’angolo, avvolto nel suo solito cappotto scuro e sotto una coppola grigia, c’era quell’uomo. Era da tre giorni che la seguiva.
La recensione di Archi di sangue di Giuseppe Pantano
Archi di sangue racconta una storia di abusi e di violenza domestica, di soprusi verso le donne.
La storia si muove su tre livelli temporali diversi e ci porta in Sicilia a metà degli anni sessanta quando il paese si sta preparando a festeggiare la Pasqua con gli Archi di pane, costruzioni temporanee realizzate dalle confraternite locali. Nessuno può immaginare che Carmelo Rizzo, uno dei componenti più di spicco della confraternita, abusi da anni della figlia Caterina, nemmeno la moglie.
Come nessuno può pensare che Antonia, ai giorni nostri, viva con un mostro che la picchia per qualsiasi sciocchezza.
La stessa storia di violenza lega Antonia e Caterina e il filo del passato le congiunge grazie a un uomo misterioso che riuscirà ad aiutare Antonia.
La mia opinione su Archi di sangue
La narrazione basata su salti temporali rende Archi di sangue un thriller ben costruito, scorrevole e con i personaggi ben caratterizzati.
L’autore è bravo a descrivere luoghi, motivazioni, scenari facendoti calare perfettamente nei sentimenti delle vittime.
Un libro di sicuro impatto emotivo e con numerosi colpi di scena, soprattutto nelle pagine finali, capace di coinvolgere e destare emozioni nel lettore.
Buona lettura.
Archi di sangue
Giuseppe Pantano
Brè Edizioni, 2021, p. 210, €. 14,00