Oh, non essere più braccata, poter riposare, riposare all’infinito, non sentire più la paura martellarle in petto!
La recensione di Paura di Stefan Zweig
Irene Wagner ha all’apparenza tutto ciò che si può desiderare: sposata con un importante avvocato, madre di due figli, benestante e frequentatrice dei migliori salotti della città. Ha pure un amante, un giovane pianista di cui si è invaghita e che vede una volta a settimana.
Questa vita così perfetta ha però una crepa: Irene vive nel terrore che il marito scopra il tradimento e quando incontra una donna che dice di sapere tutto è sconvolta. La sconosciuta arriva a chiedere sempre più denaro per tacere.
Per quanto si può continuare a vivere nel terrore di essere scoperti?
La mia opinione su Paura di Stefan Zweig
Paura è il primo libro che leggo di Stefan Zweig e si è dimostrato una lettura veloce e interessante. Si legge in due ore scarse e ha una trama molto moderna.
Irene non è pentita di aver tradito il marito visto che in fondo lei questo pianista nemmeno lo ama, il suo è stato un tradimento derivato dalla noia di una vita troppo perfetta e sempre uguale. Ciò che turba la donna è la paura di essere scoperta e di perdere tutto ciò che ha sempre dato per scontato: figli, ricchezza, marito.
Zweig racconta quanto sia volubile la natura umana e come spesso ci si renda conto di amare ciò che si ha solo quando lo si sta per perdere. Il finale è inaspettato, un vero e proprio colpo di scena che ristabilisce equilibri e relazioni.
Zweig è un grande narratore dell’animo umano e scandaglia a fondo la sua protagonista scrivendo un ritratto magistrale di una donna imperfetta e molto borghese.
Buona lettura.
Paura
Stefan Zweig
Adelphi, 2011, p. 120, €. 10,00