Il 22 febbraio, alla stazione di Carpi:
“Sapevamo cosa voleva dire partire”.
Dialogo col milite fascista che lo scorta alla fontanella in testa al binario.
“Si ricordi di quello che vede: lei è complice!”.
“Cosa posso fare?!?!?”
“Faccia il ladro, è più onesto…”
La recensione di Una mattina mi son svegliato. 5 storie dell’8 settembre 1943 di Mimmo Franzinelli e Andrea Ventura
8 settembre 1943.
Alle 19:42, al microfono dell’EIAR a Roma, il maresciallo Pietro Badoglio annuncia l’armistizio firmato con gli americani, qualche giorno prima.
Quella data segna per l’Italia un periodo drammatico, frenetico, convulso: l’entrata in Guerra.
Andrea Ventura e lo storico Mimmo Franzinelli hanno scelto di raccontare cinque storie in cui è contrapposta l’occupazione occupazione tedesca, la riorganizzazione fascista e la Resistenza.
Le storie di Lotte, Primo, Franco, Giorgio e Nuto sono storie molto diverse tra loro ma che hanno segnato la storia di una nazione.
Lotta è una donna ebrea uccisa dai nazisti sul Lago Maggiore.
Primo (Levi) è un laureato che diventerà famoso per aver raccontato la sua esperienza ad Auschiwtz.
Franco è un attore che diventa famoso ma deve fare i conti con il passato.
Giorgio è un giovane partigiano ucciso non dai tedeschi ma da altri partigiani.
Nuto è un reduce dalla Russia che diventa uno dei capi della Resistenza piemontese.
Cinque storie che si leggono in meno di un’ora ma che lasciano dentro tante emozioni.
Le tavole sono fredde e spigolose ma accompagnano bene i brevi testi descrittivi.
Una lettura per non dimenticare l’effetto che la Guerra può avere su chiunque.
Una mattina mi son svegliato. 5 storie dell’8 settembre 1943
Mimmo Franzinelli, Andrea Ventura
UTET, 2013, 123 pag., € 16.00