Egli fu, ci piace pensare, il più grande uomo scimmia del Pleistocene…e scusate se è poco!
La recensione di Il più grande uomo scimmia del Pleistocene di Roy Lewis
Un’orda che diventa tribù, il passaggio dall’endogamia all’esogamia, il viaggio per cercare terre, caverne, cibo migliore. Evolversi, incontrare l’altro, scambiare le proprie conoscenze o forse tenerle per sé.
Di tutto questo si discute nella famiglia di uomini scimmia protagonista del libro di Roy Lewis e ci si diverte molto grazie all’ uso perfetto dell’anacronismo.
La mia opinione su Il più grande uomo scimmia del Pleistocene di Roy Lewis
Uno spasso, proprio così. Un libro di un’acutezza e intelligenza uniche e capace di raccontare la preistoria rispecchiandoci dentro l’umanità tutta.
Io l’ho trovato meravigliosamente in accordo con il mio senso dell’umorismo quindi me lo sono proprio goduto. Non è un libro dove ci si scompiscia dalle risate ma calibra talmente bene l’arguzia e l’ironia da mettere di buonumore fin dal primo rigo.
Roy Lewis ha scritto un libro unico raccontandoci una storia che sembra lontanissima da noi ma che in realtà così lontana non è, inoltre leggendo scopriamo che alcuni sentimenti sono da sempre radicati nell’uomo, tanto a fondo da resistere a qualunque evoluzione.
Molto carina l’introduzione di Terry Pratchett perfettamente in linea con quello che è lo spirito del romanzo.
Buona lettura.
Il più grande uomo scimmia del Pleistocene
Roy Lewis
Adelphi, 2001, p. 178, €. 12,00