“Thomas Hardcastle?”. Quando arriviamo in cucina, Manning è in piedi, con il braccio teso in avanti a mostrare il distintivo, e si avvicina a Tom. “Ispettore Manning, polizia metropolitana”.
Tom deglutisce, il poco d’Adamo si muove vistosamente su e giù.
“Buonasera. Come posso aiutarla?”, chiede Tom, lanciandomi un’occhiata fugace prima di rivolgere lo sguardo al detective. Ho percepito un tremito nella sua voce?
“Riteniamo che lei possa fornirci elementi utili in un’indagine per omicidio”.
La recensione di La moglie del serial killer di Alice Hunter
Un paesino incantevole, un cottage pittoresco come casa, un nuova vita piena di speranza. Una famiglia felice con una bambina, nuovo lavoro per Beth, la sua pasticceria con annesso laboratorio di ceramica, Tom il padre e marito perfetto. E allora perché una sera la polizia irrompe in casa e porta via Tom?
Possibile che abbia davvero fatto quello di cui è sospettato? Beth ovviamente non crede che suo marito sia un assassino ma vivere in un piccolo paese e sentirsi gli occhi di tutti addosso non è facile.
La mia opinione su La moglie del serial killer di Alice Hunter
La moglie del serial killer di Alice Hunter è stata una piacevole lettura. Lo stile è molto scorrevole, io l’ho finito in due sere. La narrazione è in prima persona e affidata prevalentemente al personaggio di Beth.
La forza della trama è proprio la voce di Beth che svela ma non troppo mettendo, come si suol dire, la pulce nell’orecchio del lettore. Perché infatti si capisce subito che qualcuno mente nel libro, si percepisce una strana atmosfera di non detto ma solo nell’ultimo capitolo ogni tessera andrà al suo posto.
La moglie del serial killer parte da ottime premesse e, anche se in alcuni punti la narrazione manca di tensione, è un romanzo che ben descrive i turbamenti e le paure sia di chi viene accusato sia di chi deve accettare l’idea di aver vissuto con un mostro.
Buona lettura.
La moglie del serial killer
Alice Hunter
Newton Compton, 2022, p. 384, €. 9,90