Hikikomori, Ariela Rizzi, Fabrizio Silei

Da tempo non gli importava più di nulla, per questo aveva smesso di uscire. Non c’era niente fuori che gli interessasse, nessuno che avesse voglia di vedere, nessun posto in cui avesse voglia di andare. Preferiva starsene davanti al computer, che era il suo mondo: un universo di cose da scoprire, da fare e da vedere. Un modo per essere in contatto con tutti, senza bisogno di incontrare nessuno. Disteso sopra la pancia pelosa di Totoro, chiuso nella sua tana verde, come la piccola mei nel film di Miyazaki, il suo preferito.

La recensione di Hikikomori di Ariela Rizzi, Fabrizio Silei

Luca frequenta la scuola superiore ma da un po’ ha smesso di andarci. Ha smesso di fare tutto.
Non esce mai. Non parla con nessuno. Con i genitori poche parole spesso urlate.

Luca dice che non è per colpa della foto che gli hanno fatto i suoi amici e di tutto quello che ne è seguito se non vuole uscire più da casa. Semplicemente sta bene così. Il suo unico contatto con l’esterno è rappresentato da Yukiko, ragazza giapponese conosciuta in chat, che è diventata il suo punto di riferimento.
Yukiko è sempre gentile e disponibile e lo chiama Hikiko-chan in riferimento al termine Hikikomori che indica appunto i ragazzi che si ritirano dal mondo e vivono dentro i confini della loro camera.

Il rapporto tra i due ragazzi cresce di chat in chat fino a quando Luca decide di andare a Tokyo a conoscerla, complice un viaggio di lavoro del gestore della fumetteria che frequenta.


La mia opinione su Hikikomori di Ariela Rizzi, Fabrizio Silei

Il romanzo è diviso in due parti: nella prima la voce narrante è Luca, nella seconda Yukiko.
In Hikikomori si intrecciano tanti temi: il bullismo, l’amicizia, il rapporto tra figli e genitori, i social, l’incontro di culture diverse.

Una storia bellissima ma straziante, raccontata benissimo da Ariela Rizzi e Fabrizio Silei e con le meravigliose illustrazioni di Elisabetta Stoinich, presenti nella seconda parte del libro.
Non mancano anche momenti divertenti grazie al personaggio di Met. Il libro inoltre dimostra una grande attenzione alla cultura giapponese e al mondo dei manga e degli anime, soprattutto alla produzione di Miyazaki.

Hikikomori sul finire si apre alla speranza, al ritorno a una vita normale insegnandoci che senza l’amore non contano il lavoro, i successi, i soldi guadagnati. E che, qualunque cosa accada, l’incontro con l’altro rappresenta un tesoro da custodire per sempre.
Buona lettura.

Hikikomori
Ariela Rizzi, Fabrizio Silei
Einaudi Ragazzi, 2023, p. 352, €. 15,50

Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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