Kurofune, Marta Palazzesi

Thiago chinò la testa rispettosamente, poi girò lo sguardo verso quella terra brulicante di vita e misteri. Una terra che, forse, un giorno avrebbe imparato a chiamare casa.

La recensione di Kurofune di Marta Palazzesi

Portogallo 1853. Thiago proviene da una ricca famiglia che ha sempre vissuto della produzione e del commercio del vino. Sa che per il padre esiste un unico futuro possibile: vendere vino per il resto della vita.
Thiago invece sogna di viaggiare e i suoi occhi sono sempre puntati verso il porto dove ogni giorno le navi attraccano da paesi lontani.

Dopo l’ennesimo litigo con il padre il ragazzo decide di partire. Riesce a imbarcarsi su una nave diretta in Giappone ma al termine del lungo viaggio si ritrova in una situazione disperata: è imprigionato in attesa di essere giustiziato sulla nave, Kurofune – nave nera – come la chiamano i giapponesi, che piantona la costa nella speranza di costringere l’Imperatore e lo Shogun a riaprire i porti inaccessibili agli europei da due secoli.

Thiago non ha nessuna intenzione di morire e riesce a fuggire. Da quel momento vivrà una grande avventura che lo porterà a innamorarsi del Giappone e a cambiare per sempre il corso della sua vita.

La mia opinione su Kurofune di Marta Palazzesi

Kurofune è una splendida lettura capace di farti sentire esattamente al fianco di Thiago.
Il Giappone risplende nelle descrizioni e nella narrazione di Marta Palazzesi, che coniuga perfettamente verità storica e finzione ricreando il Giappone del diciannovesimo secolo in modo estremamente evocativo.

Mi è piaciuto moltissimo e, visto il finale, mi piace pensare che possa esserci un seguito. In fondo Thiago e Kentaro hanno ancora molta strada da fare insieme.
Buona lettura.

Kurofune
Marta Palazzesi
Il Castoro, 2023, p. 192, €. 14,50

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SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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