Ricette letterarie: The Algernon sandwich, L’importanza di chiamarsi Ernesto, Oscar Wilde

ALGERNON – Oh questa è una discussione che non serve a niente. I divorzi si fanno in cielo… (Jack allunga una mano verso le tartine ai cetrioli. Algernon interviene subito) Per piacere non toccare le tartine ai cetrioli. Le ho fatte apposta per la zia Augusta.
(Ne prende una e la mangia.)

Gabri, la nostra cuoca letteraria, ci racconta di sandwich e opere teatrali. “Perché” – ci ha detto – “se in questo mese parliamo di letture in libertà, cosa c’è di più libero del “non cucinare”?”
Eppure di solito le piace tanto mettersi ai fornelli… ma stavolta ha ragione: per questo giugno in libertà niente fuochi accesi, tranne che quelli della mente! 🙂

Buon sandwich a tutti e buone letture in libertà!

The Algernon Sandwich

sandwich

Questa, in realtà, è una “non-ricetta”, una di quelle che fanno più pensare a uno spuntino veloce e non impegnativo, però comunque gustoso e fresco, perfetto per l’estate.
E se dico “sandwich”, come non pensare alla semplicità e la praticità britannica in cucina e all’opera che forse ha reso quelli al cetriolo famosi nel mondo? Sto parlando di una delle commedie teatrali più gustose e divertenti di Oscar Wilde: L’importanza di chiamarsi Ernesto, in cui il bigottismo e le assurde tradizioni della società vittoriana vengono messi sapientemente alla berlina dalla sofisticata ironia dello scrittore. Nella commedia uno dei protagonisti, Algernon, si presenta fin da subito come il dandy per eccellenza, eccentrico e molto spesso eccessivo nei suoi tentativi di apparire elegante, raffinato e disinvolto nei confronti dell’alta società. Tentativi che naufragano davanti a un vassoio di tartine al cetriolo, alle quali nessuna buona maniera e convenzione sociale può resistere. I sandwich di Algernon rivelano il grande bluff della società inglese del diciannovesimo secolo, di cui Wilde ci regala un delizioso spaccato…

ALGERNON – Amico mio il tuo modo di flirtare con Gwendolen è assolutamente scandaloso. Quasi come il modo di Gwendolen di flirtare con te.
JACK – Io sono innamorato di Gwendolen. E sono venuto in città proprio per chiederle di sposarmi.
ALGERNON – M’avevi detto che eri qui per divertirti! Questi sono affari.
JACK – Come sei poco romantico.
ALGERNON – Non vedo proprio niente di romantico in una domanda di matrimonio. Essere innamorati è molto romantico. Ma non c’è niente di romantico in una precisa proposta matrimoniale. Diavolo! E se quella dice di sì? Credo che di solito le donne dicano di sì. E allora è finito tutto il bello. L’essenza di ogni storia d’amore è l’incertezza! Se mai mi accadrà di sposarmi cercherò subito di dimenticarmelo.
JACK – Non ne ho il minimo dubbio mio caro Algernon. Il tribunale dei divorzi è stato inventato proprio per la gente che ha queste curiose forme di amnesia.
ALGERNON – Oh questa è una discussione che non serve a niente. I divorzi si fanno in cielo… (Jack allunga una mano verso le tartine ai cetrioli. Algernon interviene subito.) Per piacere non toccare le tartine ai cetrioli. Le ho fatte apposta per la zia Augusta.
(Ne prende una e la mangia.)
JACK – Beh, tu continui a mangiarle.
ALGERNON – Questo è tutt’altro discorso. Io sono suo nipote. (Prende da sotto un altro vassoio.) Prendi un po’ di pane e burro. Il pane e burro è per Gwendolen. Lei è molto sensibile al pane e burro.
JACK (avvicinandosi alla tavola e servendosi) – Ed è un ottimo pane e burro tra l’altro.
ALGERNON – Comunque carissimo non c’è bisogno che te lo mangi tutto. Ti stai comportando come se fossi già sposato. E invece non lo sei e credo anzi che non lo sarai mai.
JACK – E perché dici questo?
ALGERNON – Beh in primo luogo perché nessuna ragazza sposa mai l’uomo con cui flirta. Non è considerato elegante.

Ingredienti per 12 piccoli sandwich:

  • 6 fette di pane bianco per tramezzini
  • ½ cetriolo sbucciato
  • Sale
  • Pepe
  • Burro o formaggio spalmabile

Preparazione

  1. Tagliate i cetrioli a fettine, metteteli in un colino, salateli e lasciateli una decina di minuti.
  2. Intanto coprite con un velo di formaggio spalmabile entrambe le fette di pane (o imburratele leggermente).
  3. Prendete i cetrioli, asciugateli delicatamente con la carta da cucina e poi disponeteli su metà del pane.
  4. Spolverate con un pizzico di pepe (credevo non fosse indispensabile e invece dà un delizioso tocco in più!) e infine coprite con il resto del pane su cui avete spalmato il formaggio.
  5. Infine tagliate ciascun sandwich in quattro e serviteli freschi.

Esistono diverse varianti a questa ricetta, quindi ognuno può sentirsi libero di modificarla a proprio gusto, cambiando tipo di pane, aggiungendo una spruzzatina di limone o di aceto e così via.

L’importanza di chiamarsi Ernesto
Oscar Wilde
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (collana Teatro), 1990, pag. 208, € 7,23
ISBN-13: 978-8817167499

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