Un po’ prima delle tre,quando le onde raggiunsero l’ultimo livello della marea, segnato da una linea irregolare di alghe, un grido si levò da quella folla allineata lungo il greto: 《Eccoli… eccoli!》
Una straordinaria collezione inedita che rivela tutto il gusto per l’avventura e il mistero di uno scrittore intramontabile.
Anselmo dei Tigli figurava come un giovane biondo, tendente ai colori del tramonto; i suoi capelli, in aperta rivolta contro le leggi della geometria capello-pratica, proponevano ai parrucchieri dottori in scienze un teorema insolubile, i cui corollari irti e arditi spargevano il terrore in mezzo a cento ragazzine dintorno.
La recensione di L’assedio di Roma e altri scritti inediti, Jules Verne
Una raccolta di scritti inediti in una edizione piacevole anche al tatto.
Un formato comodo e maneggevole. Sette scritti che spaziano dal “potente affresco in cinque capitoli” de L’assedio di Roma (1854) al romanzo incompiuto Un prete nel 1835, al ritratto caricaturale Jédédias Jamet o La storia di una successione, e poi ancora a Pierre-Jean, una storia ambientata nel bagno penale di Tolone, a Il matrimonio del sig. Anselmo dei Tigli, ricco di satira e figlio di un periodo di delusioni sentimentali, a San Carlos, un itinerario realistico e avventuroso nei Pirenei occidentali, a infine, Viaggio di studi, incompleto a causa della morte di Verne, il racconto di una spedizione nel Congo francese che ha l’obiettivo di valutare “se anche gli indigeni siano in grado di eleggere un deputato e un senatore”.
Una vicenda pittoresca, piena di retorica coloniale, intermezzi umoristici su alcuni personaggi politici, descrizioni affascinanti foreste, fiumi, popolazioni, “fino a rivendicare con orgoglio patriottico l’eliminazione, almeno in quell’area, dell’insostenibile tratta degli schiavi neri.”
“Una collezione di avventure che farà la gioia di ogni appassionato di Verne”.
Non tutti nella città di Nantes dormivano, la notte tra il 13 e il 14 marzo 1835. C’erano due posti dove non si dormiva affatto: in casa di Michel, che vegliava, studiava delle carte srotolate davanti a sé, scorreva tutto con mano febbrile, spesso prendeva appunti e di tanto in tanto s’interrompeva per gettare uno sguardo su un ritratto che aveva dinanzi…
La mia opinione su L’assedio di Roma e altri scritti inediti, Jules Verne
Devo ammettere che conoscevo Jules Verne solo per i suoi strafamosi classici, da Ventimila leghe sotto i mari a Il giro del mondo in ottanta giorni.
Si tratta di storie che hanno tutto il peso dei centocinquanta anni passati dalla loro prima pubblicazione, quindi gli si possono perdonare serenamente alcuni modi un po’ ridondanti… posso dire però che – a parte ne L’assedio di Roma, un pochino troppo lento per i miei gusti – gli altri racconti sono parecchio affascinanti. Nelle descrizioni minuziose a volte, nei toni che colgono le emozioni dei protagonisti, nell’ironia-satira-sarcasmo con spunti politici che spunta qui e lì…
Avventure da leggere non tutte d’un fiato ma un po’ alla volta, tenendo conto del linguaggio meno scorrevole rispetto a quello attuale ma anche della fantasia che sanno stimolare e stuzzicare certe descrizioni, che fanno chiudere gli occhi e immaginare…
Bello tornare agli scrittori classici, ogni tanto, davvero bello.
Un dato piacevole è la cura grafica e materica del volume: questa collana di Edizioni Clichy – I Classici di Pére Lachaise – è una meraviglia!
Buona, buonissima lettura, consigliata a tutti.
L’assedio di Roma e altri scritti inediti
Jules Verne
Edizioni Clichy, 2023, p. 472, €.25,00