Nel tranquillo e ordinato branco sociale i “diversi” si notano immediatamente e irritano l’acuto senso estetico dei vigili custodi dell’armonia del mondo. Allora si provvede ad emarginarli, isolarli, abbatterli poiché essi emergono come fastidiose protuberanze nel piatto mondo degli arrivati. E così l’uomo, orrendo essere pensante e malvagio, s’arroga il diritto di decidere vita e morte su tutto il creato.
Erano da poco passate le dieci di quel 9 ottobre 1963, quando il monte Toc, dopo una strenua resistenza, cede, e frana nel bacino del Vajont. Un boato. E poi il silenzio.
Di quello che è successo dopo sappiamo tutto.
Giornali, libri, film, ci hanno raccontato cos’è successo.
Ma prima?
Mauro aveva tredici anni.
Ed è uno dei pochi a tornare, dopo il disastro, nella valle del Vajont. E di questa valle, che amava e che ama tutt’ora, ci racconta le storie, le vite, fotografie di un passato che non può più tornare. Ritroviamo la durezza della vita tra i monti, ma anche la semplicità che abbiamo perso a causa (o per merito) del boom economico.
E scopriremo che anche una martora, alla fine, può riuscire a volare…
IL VOLO DELLA MARTORA
Mauro Corona
CDA & Vivalda (1997, 1ª ed.), 208 pagine, € 15.00