“L’ambiente è un pezzo della pianura padana: e qui bisogna precisare che, per me, il Po comincia a Piacenza.
Il fatto che da Piacenza in su sia sempre lo stesso fiume, non significa niente: anche la Via Emilia, da Piacenza a Milano, è sempre la stessa strada; però la Via Emilia è quella che va da Piacenza a Rimini.
Non si può fare un paragone tra un fiume e una strada perchè le strade appartengono alla storia e i fiumi alla geografia.
E con questo?
La storia non la fanno gli uomini: gli uomini subiscono la storia come subiscono la geografia. Gli uomini cercano di correggere la geografia bucando le montagne e deviando i fiumi e, così facendo, si illudono di dare un corso diverso alla storia, ma non modificano un bel niente, perché, un bel giorno, tutto andrà a catafascio. E le acque ingoieranno i ponti, e romperanno le righe, e riempiranno le miniere; crolleranno le case e palazzi e le catapecchie, e l’erba crescerà sulle macerie e tutto ritornerà terra. E i superstiti dovranno lottare a colpi di sasso con le bestie e ricomincerà la storia.
La solita storia.
Poi, dopo tremila anni, scopriranno, sepolto sotto quaranta metri di fango, un rubinetto dell’acqua potabile e un tornio della Breda di Sesto San Giovanni e diranno: “Guarda che roba!”
E si daranno da fare per organizzare le stesse stupidaggini dei lontani antenati. Perché gli uomini sono delle disgraziate creature condannate al progresso, il quale progresso porta irrimediabilmente a sostituire il vecchio Padreterno con le nuovissime formule chimiche. E così, alla fine, il vecchio Padreterno si secca, sposta di un decimo di millimetro l’ultima falange del mignolo della mano sinistra e tutto va il mondo va all’aria.”
Ho sempre amato Guareschi, perché è un po’ come me, un uomo di pianura, cresciuto a pane e salame.
Pur essendo una persona molto colta, ha un modo di scrivere semplice, quasi ingenuo, dove la vita contadina e le storie di paese riprendono i propri spazi, un po’ come una volta.
In contrasto con il resto del mondo, che corre sempre più frenetico, Guareschi si siede sulla sponda del fiume, il suo fiume, e osserva, placido e costante, quello che accade attorno a lui. E così, capitolo dopo capitolo, attraversa quell’Emilia che tanto ha amato, ce la fa conoscere e capire, finchè, dopo tutto, è impossibile non amarla.
DON CAMILLO
Giovanni Guareschi
Rizzoli (2001), 360 pagine, € 16.53
Io ho tutti i libri di Guareschi….lo adoro!!!!