Joyce Maynard

Teach a child to play solitaire, and she’ll be able to entertain herself when there’s no one around. Teach her tennis, and she’ll know what to do when she’s on a court. But raise her to feel comfortable in nature, and the whole planet is her home.

L’autrice di questo mese ha una storia molto interessante da raccontare.
Perchè la sua vita, e la sua carriera letteraria, per qualche tempo si sono incrociate con quelle di uno dei più grandi scrittori americani.
Ma andiamo con ordine.
Daphne Joyce Maynard (5 Novembre, 1953) è cresciuta a Durham ( New Hampshire) ed ha frequentato la Oyster River School District e la Phillips Exeter Academy.
Si è subito distinta per le sue doti letterarie vincendo lo Scholastic Art & Writing Awards, un premio per la scrittura creativa studentesca negli anni 1966-8, 1970 e 1971.
Ha iniziato a pubblicare con regolarità articoli fin da giovane per la rivista Seventeen.
Nel 1971 si iscrisse a Yale e inviò una sua collezione di scritti agli editori del New York Times , i quali le chiesero di scrivere un articolo per loro, che venne pubblicato il 23 aprile del 1972 con il titolo “An Eighteen Year Old Looks Back On Life”.
Questo fu l’articolo che le cambiò la vita.
Perchè tra le tante persone che lo lessero e ne rimasero piacevolmente colpiti ci fu anche J. D. Salinger, all’epoca 53enne, che le scrisse una lunga lettera per complimentarsi con lei e per darle dei consigli.

La relazione con Salinger

A quella prima lettera ne seguirono ulteriori 25 che i due si scambiarono in breve tempo, fino a che, nell’estate successiva la Maynard si trasferì a casa di Salinger a Cornish, nel New Hampshire.
Iniziò così la relazione, durata 10 mesi, tra la 18enne Joyce e il “papà” di Holden e finita, secondo la figlia di Salinger, perchè la Maynard voleva avere un figlio ma Salinger si riteneva troppo vecchio per una nuova paternità.
La relazione fruttò alla Maynard il suo primo libro, Looking Back – a memoir, che venne pubblicato nel 1973, poco dopo la fine della relazione.
Secondo le memorie della Maynard, pubblicate qualche anno fa, Salinger interruppe bruscamente la loro relazione mentre i due erano in vacanza insieme ai figli di lui, senza un apparente motivo.
Lei ricorda ancora, probabilmente con rancore, come per andare a vivere con lui avesse riunciato alla borsa di sturio a Yale e non fosse mai più riuscita a laurearsi.

Altre opere

Il successo commerciale arrivò nel 1992 con la pubblicazione del romanzo To die for (Da morire), che riprese molti elementi dalla vicenda giudiziaria di Pam Smart.
Nel 1995 il romanzo divenne un film con lo stesso titolo diretto da Gus Van Sant e interpretato da Nicole Kidman, Matt Dillon e Joaquin Phoenix.
Agli inizi degli anni ’90 fu uno dei primi scrittori a comunicare con i propri lettori su base quotidiana via internet grazie a un forum, The Domestic Affairs Message Board (DAMB).
Per molti anni la Maynard scelse di non affrontare l’argomento Salinger in nessuno dei suoi scritti, fino a che ruppe il silenzio scrivendo At Home In the World, una sorta di autobiografia pubblicata nel 1999.
E lo stesso anno mise all’asta le lettere che le aveva scritto Salinger, apparentemente per motivi finaziari.
Tra le altre sue opere citiamo Both The Usual Rules (2003) e The Cloud Chamber (2005), entrambi romanzi per ragazzi, e Internal Combustion (2006), il suo primo romanzo di genere polizesco.
Labor Day (Un giorno come tanti), la sua ultima fatica letteraria, è stata pubblicata nel 2009.

Bibliografia

  • Baby Love (1981)
  • To Die For (1992) (ISBN 978-0-595-26939-6)
  • Where Love Goes (1995)
  • The Usual Rules (2003)
  • The Cloud Chamber (2005)
  • Labor Day (2009)
  • The Good Daughters (2010)

Nonfiction

  • Looking Back (1973)
  • Domestic Affairs (1987)
  • At Home In The World (1998)
  • Internal Combustion (2006)
  • Bad Girls: 26 Writers Misbehave essay, “A Good Girl Goes Bad” (2007)
  • The Face in the Mirror: Writers Reflect on Their Dreams of Youth and the Reality of Age essay, “Someone Like Me, but Younger” (2009)

Forse non tutti sanno che…

Nel film “Da morire” l’avvocato difensore di Nicole Kidman era interpreato proprio da Joyce Maynard.

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