Ciao Marina,
abbiamo letto e recensito il tuo primo libro “Viola. Il dono dell’Ambra” e ci piacerebbe sapere qualcosa in più sul romanzo e su di te.
Com’è nata l’idea per questo libro?
Il libro di Viola è nato in un periodo particolare della mia vita in cui quello che leggevo non colmava il bisogno di nuovo che sentivo. Avevo voglia di qualcosa di diverso, un fantasy che non fosse solo vampiri e licantropi o angeli e demoni ma che fondasse le sue origini in qualcosa di possibile nella realtà, seppure esasperato e portato all’eccesso ma comunque probabile, magari in un futuro, rispettando il mio amore per la natura e il mio interesse per le medicine complementari. La nostra mente è un mondo sconosciuto con potenzialità straordinarie quindi perché non provare a immaginarle e creare intorno a queste una storia di una ragazza che prova a crescere e a fare le sue scelte, quelle giuste?
Ti sei ispirata a qualcuno per il personaggio della Guaritrice Viola?
Per il personaggio principale del mio libro non mi sono ispirata a nessuno in particolare ma a tutte le ragazze e le donne che ho conosciuto. Di ognuna di loro ho preservato un ricordo, un particolare che ho riversato in Viola. Lei è una Guaritrice non certo perché volevo che assomigliasse a me, ma perché in lei vive la mia massima aspirazione: saper curare.
Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?
La mia passione per la scrittura è nata con il mio bisogno di creare storie. Le prime le raccontavo alle mie compagne di classe poi le ho iniziate a scrivere raccogliendone un bel po’ ma nessuna di loro aveva la struttura e la complessità proprie di un romanzo. Poi è nata Viola e tutto è cambiato.
Leggo nella tua biografia che scrivere non è il tuo lavoro principale. Sei mamma, nonna e infermiera professionista. Come riesci a coniugare tutti questi impegni?
Quando qualcuno mi domanda dove trovo il tempo per scrivere, io rispondo che non ho scelta. Per me la scrittura è come una droga, una bellissima droga. A volte riesco a domare il bisogno che sento di scrivere ma quando soffro di crisi di astinenza non c’è nulla che mi riesca a separare dallo scrivere. I miei familiari lo sanno e mi lasciano libera di sfogare quel bisogno spasmodico che sento; solo il mio lavoro mi ferma, anche se a volte faccio a meno di riposare per scrivere, se fosse anche in piena notte, pur di soddisfare quella smania di mettere in parole ciò che la mia mente crea.
Domanda di rito … Attualmente, quali libri hai sul tuo comodino?
Sul mio comodino ho il mio E-reader perché un libro non mi basta. Mi piace iniziarne uno nuovo appena ho finito l’ultimo. Uno di questi è Angelology di Trussoni Danielle che ho faticato a terminare di leggere mentre cosi non è stato per Gens Arcana di Cecilia Randall che mi ha incantato e Incunabolo di Riccardo Merendi che mi ha rapita.
Quali sono i libri che ti sono rimasti nel cuore?
Alcuni libri sono letture bellissime ma altri sono indimenticabili. Per me questi ultimi sono: Il gabbiano chiamato Jonathan Livingston, Il piccolo principe, Il signore degli Anelli del grande Tolkien.
Ho letto che ci sarà un seguito della Saga di Viola. Per quando è previsto?
Il seguito della saga di Viola è già stato scritto. Non avrei potuto farne a meno perché io scrivo come se leggessi una storia a me ancora sconosciuta e volevo sapere come finiva, o comunque continuava, quella di Viola, ma resta nel limbo rispettando i tempi previsti dalla mia editrice.
Grazie infinite per il tuo tempo e alla prossima!
Onorata di averti conosciuta. Sei nel mio cuore come persona, donna, madre e collega. I miei Auguri carissima Marina ti abbraccio a presto!