Abbiamo avuto modo di leggere saggio da lei scritto “La storia di Re Wamba”, una prova nuova per noi che non siamo esperte di saggi storici. Incuriosite le abbiamo posto qualche domanda: è venuta fuori un’intervista molto interessante. Buona lettura!
Come si affronta la stesura di un saggio storico? Quali sono i passaggi fondamentali? Quanto tempo è necessario?
La stesura di un saggio storico, tra le sue operazioni preliminari comprende senz’altro un lungo periodo di lettura e rilettura dell’opera che si intende analizzare: ciò perché il testo, contestualizzato nel periodo storico di riferimento, presenta degli aspetti che possono celarsi ad un primo approccio. Molto spesso infatti l’autore dà per scontate delle informazioni ovvie per i suoi contemporanei che non lo sono affatto per noi, che guardiamo con occhi tanto diversi. Un altro aspetto fondamentale che non va tralasciato è l’uso della terminologia, anche questa deve costituire oggetto di studio approfondito. Nella comunicazione con i lettori è necessario inoltre, per quanto possibile, utilizzare un linguaggio comprensibile per i meno esperti nel settore, cercando di fornire quantomeno un abbozzo del quadro storico e culturale, affinché chiunque possa contestualizzare l’opera. Non le nascondo che tutte queste operazioni prendano un’enorme quantità di tempo.
L’argomento affrontato ha riscontro nella sua preparazione accademica. Ritiene che sia possibile divulgare questi argomenti anche a chi ha più limiti scolastici?
Ritengo che si debba farlo. E’ banale, ma l’historia è magistra vitae: bisogna tener conto della ricchezza di spunti contenuti in lavori come la Storia di Wamba, che lungi dal descrivere solo un evento lontano nel tempo e nello spazio, ci regala delle considerazioni eterne per capire chi è l’uomo. E’ importante in questo momento storico forse più che in altri il recupero dell’antico, per capire quale eredità stiamo lentamente perdendo. Chi ha la fortuna di aver potuto studiare deve condividere quello che sa e deve pretendere che altri si sforzino per insegnargli con linguaggio intellegibile quello che non sa. Lo prenda come un appello, da parte mia, agli scienziati: mi ritengo abbastanza ignorante nelle materie scientifiche e vorrei più scritti divulgativi esenti da strumentalizzazioni.
Noi di Zebuk siamo molto curiose e abbiamo una domanda che proponiamo sempre nelle nostre interviste: quali libri legge di solito, quali sono quelli che ha sul comodino attualmente?
Sono una divoratrice insaziabile di romanzi e li compro bulimicamente anche se ho poco tempo da dedicare alla lettura: sto leggendo Eugenides “La trama del matrimonio”, ma ho già acquistato “Zia Mame” di Dennis, “Mi chiedo quando ti mancherò” di Amanda Davis, ho in attesa tre romanzi di Amelie Nothomb (grazie Katia), uno di Fred Vargas (che amo tantissimo) e l’ultimo di Zafòn.
Ha altri progetti all’orizzonte?
Mi piacerebbe avere il tempo e aspetto una folgorazione, come è stato per la Storia di Wamba
La sua citazione preferita.
Mi piace Dante e ho una strampalata preferenza per la trasmissione orale, derivata credo dalle continue citazioni a memoria della mia bisnonna Emma, che l’Inferno lo conosceva quasi tutto a memoria. Ripeto qualche verso a mio figlio, affinché cominci ad impararlo e mi piace che i miei familiari mi ripetano i passi che conoscono loro, affinché io possa memorizzarli dalla loro voce. Ho adorato Benigni quando ci ha raccontato la Commedia, mi ha commosso. Veramente un bel regalo!
La storia di re Wamba
Giordana Di Ermenegildo
Edizioni: Flower-ed
Formati: PDF (137 pagine) + EPUB
ISBN: 978-88-97815-02-0
Acquista on line