Un libro che lascia il lettore uguale a com’era prima di leggerlo è un libro fallito.
Emil Cioran (8 aprile 1911 – 20 giugno 1995)
Sull’autore
Emil Cioran è stato un filosofo, scrittore e saggista rumeno. Dalla seconda guerra mondiale fu in Francia con lo statuto di apolide e scrisse sempre in francese. Vicino al pensiero esistenzialista, si distacca comunque dal movimento per la sua distanza ideologica dai principali esponenti quali Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e Albert Camus, rifiutando l’impegno politico attivo sul fronte progressista, e condividendo la filosofia dell’assurdo del suo amico Eugène Ionesco ma caricandola di pessimismo estremo. Cioran è infatti influenzato da Nietzsche, Schopenhauer, Heidegger (peraltro rispetto al tecnicismo di quest’ultimo maturerà un’estrema reazione) e successivamente anche da Leopardi (pur, per sua stessa ammissione, mai profondamente conosciuto, ma avvertito quale “fratello d’elezione”), dai quali trae il suo nichilismo e il suo pessimismo. I suoi aforismi, anche per esperienze personali, sono infatti pervasi da una profonda amarezza e misantropia, che però vengono temperate dalla sua ironia e dalla sua capacità di scrittura.
Che bello scoprire nuovi autori attraverso il loro pensiero… Questo bel pessimistone me lo riservo per altri momenti.
Però con questa citazione ci ha preso di brutto! 🙂