Eccoci alle nostre quattro chiacchiere con Natalia Cattelani, nostra cara amica, che ci ha insegnato, ultimamente, a far festa insieme ai nostri bimbi, cucinando con e per loro.
Zebuk le ha proposto un’intervista alternativa, con qualche domanda che indaga nel suo passato… e una favolosa sorpresa sul finale… 😉
Ciao Natalia, benvenuta su Zebuk. Gradisci un dolcetto?
E’ uno di quelli che ci hai insegnato a fare con Bimbi in festa! Sì, proprio la torta al cioccolato, sì…
La Natalia di tempodicottura abbiamo imparato a conoscerla, in questi anni. E conosciamo anche quella della televisione. Ci piacerebbe conoscere la Natalia bambina, ora. Ci parli della tua infanzia e dei tuoi ricordi legati alla cucina?
Bellissimi e fortunati, soprattutto! La mia è una famiglia numerosa, mio padre aveva 9 fratelli e mia madre 7, immaginatevi i cugini (più di una trentina) una campagna, due nonne che facevano la sfoglia e che dovevano mettere in tavola la domenica tutte queste persone, insomma ne ho viste preparare di pietanze e quante volte mi sono messa intorno al tagliere ad aiutare ( e anche a far danni!). Quei profumi, quei colori, quei tempi lenti che mi permettevano di attingere e ricordare ogni mossa, ogni gesto, ogni sapore, mi sembra di ricordare una poesia, ecco sai che ti dico che per me la cucina è stata una poesia!
Hai una famiglia numerosa da mettere a tavola ogni giorno e nel tuo libro ci insegni ad organizzare feste con tanti bambini. Qual è il segreto? Come hai imparato a gestire la preparazione dei pasti in quantità così generose?
Non spaventarsi e… usare la matematica, anche se non è mai piaciuta. Tempo fa sono stata coinvolta in un’esperienza che mi ha dato molta sicurezza a proposito di organizzare pasti per tante persone. Quando Silvia, la mia prima figlia, è entrata negli scout avevano bisogno di una persona che potesse gestire la cambusa dei lupetti e coccinelle, insomma si dovevano sfamare 75 bocche.
Vi giuro che non lo avevo mai fatto per così tante persone fino a quel momento, ma mi son detta forza e coraggio non sarà poi tanto diverso che cucinare per 4 persone, basta fare un po’ di conti e organizzarsi. Ho preparato il menù di ogni giorno, calcolando anche il consumo di sale per l’acqua della pasta e ho stilato un quadernuccio con dosi, pesi ingredienti e ricette per un campo di una settimana. E volete sapere la mia più grande soddisfazione? vedere che dopo più di dieci anni, e l’ho saputo perchè ora c’è Laura nelle coccinelle, usano ancora quel quadernuccio custodendolo come una reliquia!
Cucina e fantasia. Amore e nutrimento per i nostri figli. E gioco. Qual è il gioco che le tue figlie preferiscono fare con te, da sempre?
Non ti saprei dire perchè noi ne inventiamo sempre dei nuovi 🙂 sempre in cucina naturalmente!
Zebuk è curiosa e vuole sapere cosa legge Natalia Cattelani, la sera prima di dormire. O durante il giorno, nei momenti di relax (perché tu HAI dei momenti di relax, vero? :))
Ahahah, ma certooo che ne ho di momenti di relax, basta rinunciare a qualcosa, tanto le cose da fare non scappano, ce le ritroviamo tranquillamente lì ad aspettarci ma siamo noi che dobbiamo gestirle in ordine di priorità.
L’unica cosa è che quando decidi di dedicare un po’ di tempo a te stessa, magari mettendoti a “gambe in sù” per favorire la circolazione su consiglio del marito dottore naturalmente, c’è sempre qualcuno che preferisce tirartele giù quelle benedette gambe, e così a volte si ricomincia da capo!
Proviamo a fare un’intervista ‘creativa’ alla nostra maniera e proviamo a collegare cucina, gioco e libri: vorresti proporre ai lettori di Zebuk ed ai loro bambini una ricetta che racconti una vecchia fiaba?
La zuppa di Riccioli d’oro
Non vi garantisco un successo assicurato della serie “i vostri figli la mangeranno tutta avidamente”, ma Riccioli d’Oro lo ha fatto, eh si!
L’idea di preparare una zuppa che ricordi il racconto di una fiaba mi è piaciuta molto, tra l’altro questa favola mi riporta alle mie prime letture (sono nel blog giusto vero?), che avvenivano soprattutto sfogliando la raccolta dei fantastici “I quindici”. Lo so lo so, che torno indietro di troppo tempo, che molto probabilmente voi, giovani mamme, non sapete nemmeno cosa sono ma, cosa ci volete fare è un periodo che mi piace molto ricordare e rinvangare nella memoria così…
Provate a fare questa zuppa semplicissima, e magari raccontare anche voi questa favola, un po’ strana, ma divertente da interpretare con la famiglia degli orsi che rincasa e si sorprende delle situazioni accadute, passare dal vocino piccolo dell’orsetto a quello tuonante del papà orso che rivendica la sua zuppa; se non avrete fortuna in cucina sfoderate le vostre doti artistiche e tirate fuori un’interpretazione degna di genitore, e magari alla fine della storia potrebbe finire anche la zuppa!
Ricetta e ingredienti
- 400g di scarola, la parte più bianca così sarà più dolce,
- due patate
- una cipolla
- acqua
- 150/200g di fagioli cannellini
- pasta da minestra (io ho usato gli spaghetti spezzati e mi sono fatta aiutare dalle bambine)
- olio extravergine
- formaggio grattugiato a volontà!
Facilissima, tritate la cipolla e mettetela a stufare con un goccetto di olio e magari anche un paio di cucchiai di acqua. Unite le due patate tagliate a tocchetti, fate insaporire. Aggiungete la scarola ben lavata e tagliata grossolanamente, salate, unite un po’ di acqua e fate cuocere fino a quando le patate saranno morbide.
Con un frullatore ad immersione riducete tutto in crema, aggiungete i fagiolini cannellini e fateli insaporire. Se avete una bella crosta di formaggio non esitate, dopo averla ben raschiata, a buttarla dentro, a mamma orso piace tantissimo la crosta morbida di formaggio da mangiucchiare insieme alla pasta (;)).
In una pentola a parte cuocete gli spaghetti spezzati, quando saranno cotti uniteli alla crema e portate in tavola con il formaggio grattugiato e un filo di olio a crudo.
…
L’avete intuito, no, che noi siam già corse tutte quante in cucina…? 🙂
Grazie Natalia! Ci hai fatto un regalo proprio da favola, con questa zuppa! Ora vediamo se i nostri bimbi apprezzano quanto noi… 😉
I complimenti a Natalia ormai sono una mia precisa regola morale: finisce che ogni volta che la leggo o la ascolto mi piace sempre di più, e oggi ci aggiungo per buona misura anche la soddisfazione per aver letto una bella intervista, originale e interessante. E stasera zuppa!
Giada
Grazie Giada!
Sì, questa intervista è stata un po’ diversa dal solito. Ma che ci vuoi fare, quando hai a che fare con personaggi come Natalia… 🙂
p.s.: e non vi dico la zuppa! Quella sì che è una favola!
@Giada, la stima è reciproca quando vado sul tuo Blog mi incanto ! bravissima e Brava Silvia che mi ha fatto “tirar fuori” un sacco di cose 🙂 un saluto a tutte e grazie ancora
sono sempre affascinata da Natalia e i quindici li ricordo benissimo 😉 anzi devo tirarli giù dal solaio
Ecco, sì. Li ricordo anch’io molto bene.
Anche perché li stiamo rileggendo tuuuuuutti quanti con la piccola. E indovina un po’ qual è la storia che le piace di più? Riccidoro!
Tutta sua mamma, ‘sta bimba! 🙂