La primavera del 1879 fu insolitamente precoce e generosa. Nelle terre della Bassa Scozia il verde del grano primaticcio tappezzò i campi dovunque, i germogli dei castagni sbocciarono in aprile, e le siepi di biancospino lungo le strade che serpeggiavano bianche attraverso la campagna, fiorirono un mese prima del tempo. Nei villaggi dell’interno i fattori dettero a una composta esultanza, mentre i bambini correvanoscalzi dietro i carri che innaffiavano le strade; nelle città sulle rive dell’ampio fiume lo strepito dei cantieri perdette la sua insistenza e, ronzando nell’aria tiepida, salì fino ai piedi delle colline retrostanti, dove si confuse col rombo d’una ape precoce e fu sopraffatto dall’esuberante belare degli agnelli; nel capoluogo gli impiegati si tolsero la giacca per stare più freschi e bighellonarono negli uffici maledicendo l’afa, la politica di Lord Beaconsfield, le notizie della guerra contro gli Zulù e l’alto prezzo della birra.
Note sul Libro
Un senso di oscura fatalità domina come un giudizio divino offensori e offesi, tiranni e umiliati, nella storia della famiglia Brodie. L’esaltata volontà di potenza, il gretto egoismo del cappellaio agiscono, come una forza demoniaca, sulla madre, sulla moglie, sui tre figli e li travolgono in una rovina materiale e morale. Una sola creatura, Mary, che in nome della vita ha avuto la forza di sottrarsi alla maledizione paterna, esce dalla tragedia illuminata di speranza.
Da questo romanzo è stato tratto un film, nel 1942, diretto da Lance Comfort e interpretato, tra gli altri da Deborah Kerr e Robert Newton.
Il castello del capellaio
Archibald Joseph Cronin
Bompiani, 2004, 587 pag.
ISBN 978-8845210389