Lasciate in pace Marcello, Piergiorgio Paterlini

M’impressionavano i corridoi. Lunghi che non finivano mai, chiusi perfettamente ad angolo retto, per tutti e quattro i lati. Quei corridoi erano la mia malinconia, il mio smarrimento. Più delle grandi stanze che si aprivano sulla destra al primo piano: il refettorio, la cucina, la biblioteca, la cappella. Più delle celle al secondo piano. Più delle misteriose stanze chiuse dell’ultimo piano. Più dei muri sovrastati da finestre a mosaici colorati, più delle basse vetrate che davano su un cortiletto spoglio e sul bellissimo chiostro, col porticato, affacciato direttamente sul cielo…

I corridoi, quasi sempre bui, o in penombra, erano il prezzo che il ricordo doveva pagare al dolore, allo strazio.

Il bosco, la neve, soprattutto la neve, la parte di felicità che, dal ricordo, mi spettava di diritto.

La recensione di Lasciate in pace Marcello, Piergiorgio Paterlini

Marcello è un ragazzo. Uno qualunque, di quelli che fanno gli scemi con gli amici, uno di quelli che fanno attenzione ad avere la giusta ondulazione dei capelli, uno di quelli normali, insomma.

Una vita normale, una famiglia normale.

Accade qualcosa di speciale, però, nella sua vita: una donna. E la felicità che questa donna gli dona, tutta in una sola volta, è talmente grande che lo sovrasta, lo sconvolge. E Marcello non può far finta di niente:

(…) avevamo avuto TUTTO e quel tutto non ce l’avrebbe tolto più nessuno. C’era stato e nessuno avrebbe mai più potuto fare sì, neanche Dio, che non ci potesse essere. Ti rendi conto? Eravamo, ero per sempre al riparo da una vita in cui questa cosa non sarebbe successa.(…)
Avevo avuto tutto. E non può esistere qualcosa di più di “tutto”.

Marcello scompare, si lascia sparire. 
Per vivere nel ricordo della felicità più profonda che possa esserci.

Un nuovo inizio, una nuova vita. Una vita tutta dedicata al ricordo di qualcosa che non si può ripetere: sembra impossibile anche solo pensarlo, che un ragazzo di sedici anni possa provare sentimenti così grandi, così devastanti. Eppure ci siamo passati tutti, e sappiamo bene quanto si possa soffrire e anche quanto, a volte, sembra che il cuore stia per scoppiare davvero dalla gioia, da un momento all’altro.

Nessuno a dire che a sedici anni si può essere grandi. Si hanno dolori da grandi, anzi di più. Scelte da grandi.

La scelta di Marcello è presa in piena coscienza. La scelta di Marcello è la sua scelta. Nessuno sa dove si trovi, tranne chi l’ha accolto. E a lui va bene così: pur di poter continuare, in pace, a ricordare quel momento di felicità totale.

Lasciate in pace Marcello
Piergiorgio Paterlini
EL (collana I corti), 1997, pag. 64, € 2,58
ISBN-13: 978-8847700369<

Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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