La recensione di La luce del Nord di A. J. Cronin
Henry Page è il direttore di un piccolo giornale di provincia chiamato La luce del Nord. Uomo integro, vede il giornalismo come una missione per educare i lettori a pensare, Page rifiuta di vendere il giornale alla concorrenza. Per nulla al mondo cederebbe ad altri il quotidiano appartenuto alla sua famiglia da generazioni. Purtroppo il grosso colosso di Londra interessato a comprare La luce del Nord tenterà di tutto per minare la credibilità del giornale e del suo direttore fino ad arrivare a rivangare una vecchia storia che potrebbe arrecare del male a molte persone.
La mia opinione su La luce del Nord di A. J. Cronin
La cosa che più mi sorprende dei libri di Cronin è la loro attualità anche a distanza di anni. Questo romanzo è stato scritto nel 1958 eppure la riflessione che scaturisce dalla sua lettura è attuale come non mai. Il giornalismo come sensazionalismo a tutti i costi, il giornalismo che fa notizia è migliore, e ha più valore, del giornalismo inteso come un mestiere serio fatto di notizie verificate con attenzione e cautela? La libertà di stampa significa scrivere tutto su tutti in assoluta libertà senza curarsi delle conseguenze? Ed è giustificabile la minaccia di usare informazioni delicate per ottenere qualcosa riparandosi sotto l’egida del diritto all’informazione?
Cronin ancora una volta pone il lettore davanti a due modi di vivere: seguire la coscienza oppure infischiarsene. Page preferisce la dirittura morale e seguire i suoi ideali di lealtà nei confronti dei lettori e del giornale. E’ un personaggio che pagherà le sue scelte a caro prezzo. E io mi chiedo: quanti al giorno d’oggi farebbero la stessa cosa?
Anche se non è uno dei migliori dello scrittore La luce del Nord è comunque una lettura scorrevole che vale la pena di leggere.
La luce del nord
A. Joseph Cronin
Bompiani, 1978, €. 5,16
ISBN: 8845205827
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