BabyLoss Day, intervista a Ilaria Bertini dell’Associazione “Genitori di una stella”

Trascorrono le settimane, trascorrono i mesi. E il dolore si trasforma. Ogni ora, ogni giorno, senza che ce ne rendiamo conto, il nostro dolore diventa qualcosa di diverso da quello che è stato il giorno precedente. Ma anche noi diventiamo qualcosa di diverso da quello che eravamo. Perché il dolore ci forgia, ci mette alla prova e allo stesso tempo ci fa scoprire e maturare nuove e spesso inattese risorse personali.
In una parola, fa di noi delle persone migliori.
Forse è questo il dono che i bambini speciali fanno alle loro mamme. Forse è per questo che i bambini speciali hanno delle mamme speciali.

Quando l’attesa si interrompe”, Giorgia Cozza.

Anche se in Italia, a differenza di altri stati, non se ne parla molto, ottobre è il mese della consapevolezza sulla morte infantile e sulla perdita in gravidanza.
Oggi vogliamo parlare quindi di questo argomento consigliandovi un libro, “Quando l’attesa si interrompe”, di Giorgia Cozza.

Il 15-25% delle gravidanze si interrompe spontaneamente nel primo trimestre. E ogni anno in Italia circa 2 gravidanze su 100 si concludono con una morte perinatale. Perché è successo? Capiterà di nuovo? Riuscirò a diventare madre? Sono necessari controlli e accertamenti? Perché gli altri non capiscono questo dolore? E il futuro papà? Cosa prova un uomo in queste situazioni?

 

Quest’anno abbiamo incontrato Ilaria Bertini, fondatrice insieme a Giovanna Torre dell’associazione Genitori di una stella.

Ciao Ilaria, grazie per la tua disponibilità. Ci racconti cos’è il mese di ottobre per te?
Il mese di ottobre racchiude in se un significato speciale, perché oltre ad essere il mese di quando sono nata, di quando è nata la mia piccola Livia, il mese in cui mi sono sposata, è anche il mese della giornata del ricordo, ma non intesa solo come il 15 ottobre, ma la bellezza di questo giorno, parte dal momento in cui tutte le mamme dell’associazione Genitori di una stella si ritrovano per abbracciarsi con quel senso magico e spirituale che ci unisce tutte.

Come è nata l’associazione “Genitori di una stella”?
L’associazione nasce, prima dal “Il diario della linda” che io misi on-line per cercare di aiutare qualcuno, perchè dopo poco che morì la Linda maggio 2002, digitando sul computer “morte perinatale” non trovai assolutamente niente e questo mi fece sentire molto sola, quasi una marziana sulla faccia della terra, così presi tutte le sensazioni che avevo scritto e le misi sul web, senza nessuna pretesa.
Giovanna è stata la prima mamma a contattarmi e la prima che ho aiutato, lei aveva perso Emma e le storie delle nostre bambine erano molto simili.
E’ una persona straordinaria e fin da subito c’è stato un affetto che non era terreno, il bene che legava noi due, prima aveva sicuramente legato le nostre bambine. Così appena lei si è sentita pronta, abbiamo dato inizio al progetto che piano piano è cresciuto, questo è quello che abbiamo scritto per i cinque anni dell’associazione, che rappresenta bene le sensazioni di questi anni: Ricordiamo ancora quando decidemmo il nome, dopo un consulto sul web con varie mamme, ed il giorno in cui il sito apparve finalmente on-line, il 26 febbraio 2007. Era una nuova esperienza, partivamo ma non sapevamo dove saremmo arrivate, se mai avremmo aiutato qualcuno, ma avevamo tanto entusiasmo e tanta voglia di accogliere nel nostro angolino i cuori delle mamme sofferenti, per cercare di scaldare il loro dolore con qualche parola di conforto. Le stelline erano tre in quel cielo blu, e brillavano luminose in noi e nella pagina che avevamo creato; poi pian piano siamo cresciute, tante mamme si sono affacciate, qualcuna solo leggendo, qualcuna solo richiedendo la stellina per il suo piccolo angelo, qualcuna raccontava ed andava via. Qualche mamma invece è rimasta, diventando un’amica, una margherita, o meglio una sorella di Cielo. L’associazione è parte della nostra vita, troviamo in questo gruppo di amiche la nostra fonte di energia e di soddisfazione, perché ci rendiamo conto che con poco abbiamo avuto tanto, con un dolore che sembrava incolmabile abbiamo ricevuto amore, amicizia, fede e la possibilità di avere il cielo sempre con noi.

E cosa organizzerete per la giornata di oggi?
La nostra giornata del ricordo, come dicevo prima, inizia dal giorno dell’incontro che organizziamo il fine settimana prima del 15 (solo un anno a Pavia le due giornate sono coincise). Quest’anno ci siamo ritrovati il 12 ottobre a Frascati (Roma). Tutti gli anni organizziamo una piccola processione, con la messa, sotto l’altare mettiamo tutte le candele con i nomi dei bimbi alati che partecipano, è una messa speciale, il cielo tocca la terra e i sentimenti e le cose che accadono, anche nell’organizzazione del raduno, sono davvero dettate dal cielo. Le candele che accendiamo alla messa del sabato sono quelle che ognuna delle mamme che partecipa si porta a casa e accende nella giornata del 15 ottobre.
Per quel giorno chiediamo di fare una foto alle candele, che poi pubblichiamo sul sito in una pagina dedicata apposta a questa giornata in fondo ci sono anche tutte le giornate del ricordo degli anni passati, le foto sono pubblicate dal 2007.

Il lutto perinatale è un argomento tabù in Italia confronto altre nazioni, come mai?
Non capisco come mai, magari le persone pensano che se non se ne parla, non accade? Non so, penso che in questi anni ci siano molte più informazioni rispetto a prima, siamo state contattate da mamme che erano ancora degenti all’ospedale oppure il giorno prima del funerale. Ma probabilmente non basta, queste giornate infatti servono per far capire alle persone che se anche non ne parli di un argomento esiste e il 15 è un momento facile per tutte noi per uscire dai gusci, per pubblicare sulle proprie bacheche di facebook la consapevolezza del lutto perinatale e aiutare così amici e conoscenti a riflettere su quanto ci è accaduto.

Per chi volesse approfondire questo argomento, ci consigli qualche libro?
Gioco in casa e parlo del “Il diario della Linda”, oppure “Quando l’attesa si interrompe” di Giorgia Cozza. Un altro libro che a me aiutò tantissimo è stato il libro scritto da Piera Maghella “La perdita ” che però è esaurito.

E la domanda classica di ZeBuk: qual’è il tuo libro del cuore, e quello sul comodino?
Il mio libro del cuore è “il piccolo principe” legato anche alla perdita della Linda e poi a quella del mio babbo. Ma è un manuale di vita, la mia frase preferita è: “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” e questo è diventato anche il mio di segreto.
Il libro che ho ora sul comodino è “La cattedrale del mare” di Ildefonso Falcones, lo stra consiglio, è il classico libro da divorare, non da leggere!

colllagegenitori

Ricordatevi stasera di accendere una candelina alle 19.00. Se in tutto il mondo ogni partecipante accende una candela alle ore 19 locali e la mantiene accesa per un’ora, per tutta la giornata del 15 Ottobre un’onda di luce attraverserà il globo, illuminando progressivamente tutto il pianeta, un fuso orario dopo l’altro. Si tratta di un modo simbolico per sentirsi idealmente uniti con molte altre persone nel mondo, accomunate da un lutto che invece abitualmente isola: la morte di un bambino.

Nicoletta
Classe 1983 anni, romagnola, mamma di due splendidi bambini e di una stella nel cielo. Programmatrice, lettrice e multitasking (o almeno ci si prova!) Mi piace la lettura da sempre, ho voluto una libreria ampia e spaziosa nella casa nuova, che accogliesse tutti i miei libri. A natale, stufo dei libri accatastati ovunque, mio marito mi ha comprato un ereader. Ed è stata la fine…..

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