Il ranocchio e lo straniero, Max Velthuijs

«Lo avete visto?» chiese Porcellino, tutto eccitato, ad Anatra e a Ranocchio, quando li incontrò.

«No. A cosa somiglia?» domandò Anatra.

«Se vuoi proprio saperlo, somiglia a uno sporco lurido topo» rispose Porcellino

«Con i topi bisogna stare attenti» disse Anatra. «Sono ladri.»

«Come fai a saperlo?» chiese Ranocchio.

«Lo sanno tutti» rispose Anatra, offesa.

Nel bosco è arrivato uno straniero. Nessuno sa niente di lui. Solo Porcellino lo ha visto e dice che è «uno sporco lurido topo», mentre Anatra continua a insistere che «È diverso. Noi siamo di qua. Topo non è di queste parti.»

Ma Ranocchio non è convinto e vuole capire meglio e vedere con i suoi occhi.

E quello che vede non è poi così male…

Oggi ho imparato che

È sempre la solita storia: chi è straniero, diverso, sconosciuto è sempre trattato con timore e sospetto. Il “non conoscere” implica la paura che chi abbiamo di fronte possa farci male, essere cattivo, approfittarsi di noi.

Ma i nostri figli meritano di saper andare oltre. Oltre l’apparenza, oltre i luoghi comuni. Glielo dobbiamo!
Questa storia, che fa parte di una collana che – come dice la quarta di copertina raccoglie «libri per imparare a vedere, per “leggere” il mondo da altri punti di vista» – sembra fatta apposta per il tema bambini di questo mese su Zebuk: Cieli Uguali significa questo. Cieli uguali significa che dietro l’apparenza si trovano persone come noi, con cuori come i nostri, con menti come le nostre.

La differenza sta tutta nella volontà che abbiamo di andare oltre quel limite…

 

Età di lettura: dai 3 anni

Il ranocchio e lo straniero
Max Velthuijs
Bohem Press Italia, 2010, pag. 32
ISBN-13: 978-8895818269

Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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