Roberta Michelotto : Un valore irrinunciabile: la gentilezza

“Le persone conducono segretamente le loro vite generose, ma senza un linguaggio per poterlo dire o senza un supporto culturale (…). La gentilezza d’animo è diventata il nostro piacere proibito”.
(tratto dal libro: Elogio della gentilezza di A. Phillips e B. Taylor)

Buon Anno a tutti voi Amici di Zebuk. Immagino abbiate già stilato la lista dei buoni propositi per l’anno appena iniziato.

Io vorrei vivere questo 2014 con una buona dose di positività, affrontando ogni giornata all’insegna della gentilezza nella concretezza di gesti e pensieri.
Sempre più spesso si pretende senza chiedere “per favore” e quando si ottiene qualcosa, ringraziare è una pratica di cortesia quasi sconosciuta.

A volte basta un semplice “grazie” detto con sentimento per cambiare gli eventi di una giornata.
Permesso, scusa e grazie sono parole semplici ma così difficili da pronunciare. Eppure il loro uso è indispensabile per migliorare il rapporto tra le persone. Perché la gentilezza è un primo passo nella relazione con l’altro; non si può essere gentili da soli.

La gentilezza è un atteggiamento profondo, si basa sul rispetto e la dignità dell’altro e racchiude in sé aspetti come l’altruismo, la solidarietà, la generosità, l’umiltà, l’ascolto, la pazienza, la cura, il rispetto, la sincerità e la gratitudine.

Il concetto di gentilezza è cambiato nel corso del tempo: da fonte di benessere individuale e collettivo, si è arrivati a considerarlo oggi come un’eccezione, qualcosa da valutare con stupore e sospetto.
Paradossale però, è il fatto che ci sentiamo offesi se non riceviamo quella gentilezza che crediamo di meritare.

In fondo tutti noi siamo attratti dalla gentilezza, ma allo stesso tempo la temiamo perché pensiamo ci possa rendere vulnerabili agli altri.

Ma nel concreto, cosa vuol dire essere gentili?
Si è gentili quando si presta attenzione all’altro, quando lo si ascolta con attenzione e interesse. Essere gentile vuol dire essere amorevoli nel tono della voce, nell’utilizzo delle parole, negli atteggiamenti. Coltivare la gentilezza come un valore e non come un obiettivo per ottenere qualcosa. Perché la gentilezza può essere anche una forma di potere: Si ha l’interesse di essere gentili quando la gentilezza rappresenta uno strumento di controllo sull’altro.

Il peggior nemico della gentilezza è la fretta. Quando si ha fretta si tende ad essere meno gentili perché manca lo spazio mentale di apertura nei confronti di un’altra persona. La pazienza, la predisposizione all’ascolto, il rispetto sono aspetti della gentilezza che richiedono tempo per poter essere applicati al meglio.

Se si è attenti, una persona dall’animo gentile la si riconosce subito.

Questo è quello che mi auguro di riuscire a mettere in pratica per il nuovo anno. Considerare la gentilezza come un valore irrinunciabile per poter vivere meglio.

“La gentilezza altro non è se non il dono di se stessi, un dono di se stessi all’altro parziale, simbolico, transitorio, temporaneo” (Stefano Caracciolo.)

Letture consigliate:

  • La forza della gentilezza – P. Ferrucci
  • Elogio della gentilezza – A. Phillips, B. Taylor

 

Psicologa-Psicoterapeuta per lavoro e per passione. Mamma e moglie per Amore

1 COMMENT

  1. Che belle queste parole. Gentilezza, questa sconosciuta…
    Mi adopererò anch’io perché la gentilezza sia VALORE nel quotidiano, magari a piccoli passi e – come la goccia che scava la pietra – riusciamo a cambiare il mondo! 🙂
    Grazie, Roberta!

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