Intervista a Francesca Del Rosso

Oggi intervisto per Zebuk, Francesca Del Rosso, autrice del libro “Wondy.”

1)Tempo fa ti aveva intervistato una mia collega e ti ripropongo la prima domanda che ti aveva posto lei, parlaci di Francesca Del Rosso, chi è dopo la malattia?

Francesca è la stessa di sempre. Non sono cambiata tanto dopo la malattia. Il tumore e soprattutto il periodo di chemio, mi hanno costretta a stare ferma e pensare. Riflettere. Scavare dentro di me. E così mi sono conosciuta un po’ di più e ho fatto i conti con le mie fragilità, ma anche con i pilastri della mia vita, i valori che fondano la mia quotidianità. Ho letto molto e ho scoperto Tiziano Terzani. Ha girato il mondo per scoprire delle risposte e come spesso accade ha trovato la risposta dentro di sé. Sono la Francesca di sempre ma ho imparato ad ascoltarmi di più e a essere meno esigente con me stessa.

 

2) Come e dove hai trovato la forza e l’ironia per affrontare il tumore al seno? E soprattutto per raccontarlo in un libro?

La forza e l’ironia fanno parte di me. Credo che sia una questione di carattere. Non demordo, non cedo. Su cose sciocche, su un libro che non mi piace ma mi obbligo a finire, su una lavastoviglie che non funziona ma cerco di far ripartire e su questioni più serie, come la malattia. Chi mi conosce ci vede un pregio ma anche un difetto! Per quanto riguarda l’ironia, credo che sia una splendida arma per affrontare la vita. Amo l’autoironia e credo di avere sempre molto materiale su cui esercitarmi… E cosa c’è di meglio di un libro autobiografico per prendersi un po’ in giro ?!!

 

3) Il tuo libro, ha un messaggio positivo, si deve lottare per vincere e ce lo insegni, ma tu ti sei sempre sentita Wondy o hai avuto dei momenti di debolezza nonostante tutto?

Wondy siamo un po’ tutti. Non è un caso che abbia voluto giocare su twitter e fb con l’hasthag #wondysonoio (https://www.facebook.com/lech emioavventurediwondy/photos_stream) . Ci sono momenti in cui riusciamo a tirare fuori delle forze sovrannaturali e questo spesso capita quando si vive un momento di crisi o di vero pericolo. Sono stata spesso Wondy ma tante altre volte no. I momenti di debolezza, di stanchezza, di scoramento li ho avuti come tutti. Con o senza un tumore al seno siamo tutti uguali. Esseri umani fragilissimi ma molto speciali.

 

4) Quali sono i tuoi progetti futuri?

Progetti ne ho tantissimi. Tra i tanti ne cito due: portare i bimbi in piscina ora che è arrivata la primavera e rimettere mano a un romanzo che ho in parte scritto e in parte è tutto nella mia testa. Scrivere “Wondy” mi ha aperto le porte della narrativa e ho scoperto che oltre al giornalismo, mi piace moltissimo immergermi il mio mondo fatto di tastiera, schermo e litri di caffè…

 

5) Domanda di rito su ZeBuk, quali libri hai sul comodino? Quale libro ti è rimasto nel cuore?

Ora sul comodino ho Wondy. Da quando l’ho consegnato non l’ho più letto. Sono passati oltre quattro mesi e mi sembrava doveroso riprenderlo in mano. Leggerlo come un romanzo non mio potrebbe aiutarmi a vederne i pregi e le criticità. Il libro del cuore è Le Braci di Sandor Marai. Ne ho più copie e l’ho letto più volte. Ogni volta mi stupisco di quanto sia stato bravo a mantenere alta la tensione durante tutto il racconto. Mi piacerebbe riuscire ad avvicinarmi anche solo lontanamente al suo livello.
Grazie Francesca e alla prossima.

 

Classe 1972, mamma di due adolescenti, moglie, assistente personale del direttore di una casa editrice, segretaria di una scuola di musica, amante dei libri e della musica.

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