Questo libro è un romanzo o una biografia? E’ un diario o un racconto di finzione? Non è facile rispondere; ma sicuramente, non è necessario capirlo per goderselo.
In giro per la sua casa passano, nella Parigi d’inizio secolo (scorso) fior di personaggi: Picasso, Matisse, Cocteau, Braque, Hemingway. Ma lei non vuole parlare di questi ‘personaggi’, vorrebbe far vedere come sono nella sua quotidianità e usare uno sguardo diverso dal proprio per raccontarlo. E allora Gertrude Stein s’inventa un gioco narrativo che le permette non solo di parlare di sé e dei suoi amici, ma anche di parlare di Alice, l’amore della sua vita.
«L’Autobiografia di Alice Toklas è dunque un’autobiografia di Gertrude Stein, scritta da Gertrude, dove Gertrude medesima compare però nel testo come un personaggio narrato da Alice. Si può anche dire che, nell’ Autobiografia di Alice Toklas, Alice stessa, pur figurando nel ruolo autobiografico della prima persona, viene tuttavia a svolgere il ruolo della biografa di Gertrude Stein. Insomma, la finzione è complessa e divertente proprio perché è esplicita» (Adriana Cavarero).
La storia reale si sovrappone alla finzione, perché Alice non sa scrivere a macchina e ha dovuto imparare per aiutare Gertrude, che le detta il testo; la loro relazione d’amore diventa lo stesso testo che il personaggio Alice finge di narrare in prima persona, parlando di Gertrude e della sua vita – invece che della propria, come dovrebbe fare in un’autobiografia. Le due amanti giocano così con i ruoli più vecchi del mondo: il “marito” Gertrude è lo scrittore, geniale autore del testo e del trucco narrativo; la ”moglie” Alice le fa da segretaria, ricopia, guarda e non parla di sé ma dell’ingombrante e invadente amante e dei suoi amici.
In questo straordinario libro Gertrude Stein dimostra come anche nel più esasperato gesto narcisistico l’altro è comunque necessario; e come la facilità empatica del riconoscersi nell’altro dovrebbe essere sostituita da un più responsabile ed eticamente corretto riconoscimento dell’unicità dell’altro. Gertrude realizza il sogno egoistico di un libro che racconta di sé, ma lo fa attraverso lo sguardo di un’altra che ama. Il tutto in una scrittura pirotecnica e spassosa riportata nella traduzione di Cesare Pavese – scusate se è poco.
Autobiografia di Alice Toklas
Gertrude Stein
Einaudi, 2010, pag.274, € 19,50
ISBN: 9788806202866
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