Don Camillo, Giovannino Guareschi

Don Camillo era uno di quei tipi che non hanno peli sulla lingua e, la volta che in paese era successo un sudicio pasticcio nel quale erano immischiati vecchi possidenti e ragazze, don Camillo durante la messa aveva cominciato un discorsetto generico e ammodino, poi a un bel momento, scorgendo proprio in prima fila uno degli scostumati, gli erano scappati i cavalli e, interrotto il suo dire, aveva gettato un drappo sulla testa di Gesù crocifisso dell’altar maggiore perché non sentisse e, piantandosi i pugni sui fianchi, aveva finito il discorso a modo suo, e tanto era tonante la voce che usciva dalla bocca di quell’omaccione, e tanto grosse le diceva, che il soffitto della chiesetta tremava.

La recensione di Don Camillo di Giovannino Guareschi

Parlare di Peppone e Don Camillo è un po’ come parlare di cari e vecchi amici.
Conosciutissimi dal grande pubblico, grazie anche alle numerose trasposizioni cinematografiche, sono ormai parte della memoria nazionale.

C’è un paesino nella Bassa, in un ‘Emilia Romagna rurale ed accogliente, dove il sindaco Peppone e il prete Don Camillo vivono gli anni del dopoguerra.
Gli anni della politica infervorata, dei Rossi, della vita agricola e sonnacchiosa scossa dalle piccole beghe cittadine e dalle rivalità tra confinanti.
Peppone, sindaco e meccanico, è un uomo dedito alla causa politica.
Suo sogno è un mondo dove sventola la bandiera rossa e dove la Casa del Popolo è il faro dell’umanità.
Don Camillo è come i tori: attacca quando vede rosso e non è certo un mite prete di campagna.
Ovvio che lo scontro tra i due sia quotidiano anche perché i loro rispettivi caratteri non sono certo temperati e portati alla calma.
Più che con le parole i due si intendono a suon di scappellotti, e spesso il prete viene rimproverato non solo dalla propria coscienza ma anche dal Cristo che si trova in Chiesa e a cui si rivolge per avere consigli.
Cristo che è uno dei personaggi protagonisti del romanzo e che con le giuste parole riesce sempre a far ragionare quella testa dura di Don Camillo.

La mia opinione su Don Camillo di Giovannino Guareschi

Don Camillo è un romanzo ad episodi pubblicato nel 1948 col titolo di Mondo Piccolo. Don Camillo.
Romanzo umoristico dove lo scontro politico è narrato senza favoritismi ma anzi evidenziando che la moderazione e il rispetto per l’avversario sono valori importanti.
Perché è vero che Peppone e Don Camillo vogliono sempre aver ragione e vincere sull’avversario ma mai questa loro lotta travalica e diviene brutale e pericolosa per l’incolumità loro e degli altri.

Don Camillo è un romanzo davvero piacevole da leggere, leggero non nel senso di superficiale ma perché non annoia il lettore, non stanca grazie ad una lingua semplice ma efficace ed alla narrazione ad episodi.
Inoltre è un libro che si fa leggere col sorriso sulle labbra, un classico del buonumore insomma.
E se vogliamo leggere libri che narrano storie attuali non è bello iniziare leggendo storie divertenti ma che fanno riflettere?
Buona lettura.

Nel 1952 fu tratto il film omonimo dal romanzo con Fernandel nei panni di Don Camillo e Gino Cervi in quelli di Peppone.

Don Camillo
Giovannino Guareschi
BUR, 1991, p. 384, €. 7,65

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Photo Credits : bluray-disc.de

SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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