Villette, Charlotte Brontë

«È facile congetturare, naturalmente, che fossi contenta di tornare in seno alla mia famiglia. Va bene! Questa amabile ipotesi non fa male a nessuno e perciò possiamo tranquillamente evitare di smentirla. Anzi, ben lungi dall’oppormi, permetterò al lettore di immaginarmi per i successivi otto anni come un naviglio addormentato nel più sereno clima, in un porto dove il mare è tranquillo come la superficie di uno specchio; il timoniere steso sul piccolo ponte, il viso rivolto al cielo, gli occhi chiusi: assorto, se volete, in una lunga preghiera. Più o meno in questo modo, si suppone, trascorrono la loro vita moltissime donne e fanciulle; perché io non dovrei fare come le altre?».

Villette di Charlotte Brontë, pubblicato nel 1853, due anni prima della sua morte, è l’unico romanzo dell’autrice che non ha un lieto fine, scritto in un periodo non felice per lei dopo la morte del fratello e delle sorelle.

Lucy Snowe è una giovane donna di 23 anni, povera, senza né parenti né amici, che decide di lasciare l’Inghilterra per ricominciare la sua vita in una cittadina del Belgio, Villette, città immaginaria.

Assunta all’inizio come governante nel collegio femminile di Madame Beck, diviene presto istitutrice.

Lucy è attratta dai due personaggi maschili principali: Graham Bretton, l’amico d’infanzia divenuto medico, e dal professor Paul Emanuel. Entrambi molto diversi porteranno Lucy a confrontarsi con l’amore.

A scuola Lucy conoscerà Emanuel, cugino di Madame Beck, la direttrice del collegio che insegna letteratura. Un uomo colto, ma molto severo, anche se realmente molto buono, molto simile a lei. Emanuel non può sposarla, perché deve partire per le Indie Occidentali. Il professore rimarrà lontano per tre anni, non prima però di aver sistemato Lucy affittandole un appartamento e facendone una piccola scuola, esaudendo così il suo desiderio di diventare direttrice d’un collegio. Emanuel morirà in una tempesta in mare durante il suo ritorno. E a Lucy non resterà che rassegnarsi a questa ulteriore perdita.

Lucy non riuscirà ad unirsi all’uomo che ama e a godere di quell’opportunità che la vita finalmente le aveva concesso.

Non è la classica storia d’amore, Lucy vive conoscendo la felicità ma riesce anche a farne a meno e l’amore non è il coronamento di un sogno ma il punto di partenza.

Ho trovato il romanzo introspettivo un po’ lento e non mi ha entusiasmato come Jane Eyre, in quanto ho trovato la vita di Lucy un po’ monotona e banale e soprattutto non ho amato il finale.

Buona lettura

Villette
Charlotte Brontë
Editore Fazi, anno 2013, p. 634, €. 12,67

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Photo : partodaqui.com

Classe 1972, mamma di due adolescenti, moglie, assistente personale del direttore di una casa editrice, segretaria di una scuola di musica, amante dei libri e della musica.

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