Dio, come ricordo con nitidezza il suo tono condiscendente, il furore represso solo perchè una signora di rango si sforza sempre di controllare le proprie emozioni. Invece non è altrettanto importante dissimulare il disprezzo, la netta disapprovazione, perchè quella è ammessa anche dal bon ton ed è quanto mai appropriata alla circostanza.
La recensione di Lola nascerà a diciott’anni, Carla Maria Russo
Mara giovane ricca e viziata della Milano bene si innamora di un operaio delle acciaierie, tutto normale se non fosse che siamo negli anni ‘4O, ai tempi del ventennio fascista, la gente è stremata dalla fame e dai bombardamenti e l’atmosfera che si respira e di grande sfiducia sia nel governo che nelle persone incattivite, inoltre la madre di Mara “signora di rango” non accetta assolutamente la defiance della figlia.
Mara riesce con l’aiuto di un’amica a incontrare Mario e a fuggire con lui per qualche giorno, spera così di convincere la madre del suo amore, ma i tempi non sono pronti per simili sfide e la madre costringe Mara a sposare l’anziano generale Pepe e ad abbandonare la creatura che porta in grembo.
Mara non sa nemmeno se la bimba che vuol chiamare Lola sia sopravvissuta o meno, è talmente angosciata che si accusa della morte de marito e sconterà la sua pena in carcere fino a che non riceve una lettera che cambierà tutto.
Un romanzo a più voci dove ogni protagonista racconta la sua parte di storia, un ritratto di un periodo cupo della storia italiana e di una classe sociale ancora piena di privilegi e pregiudizi.
Lola nascerà a diciott’anni
Carla Maria Russo
Piemme, 2012, p. 345, €. 11,00
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Photo : storiemilanesi.org