Ma che importanza potrà mai avere un animale? Quante vite umane può influenzare un gatto? Com’è possibile che un micino abbandonato trasformi una piccola biblioteca in un luogo di incontro, in una meta turistica, nel collante di un’intera regione e infine diventi famoso in tutto il mondo?
La recensione di Io e Dewey, Vicki Myron, Bret Witter
Un gattino abbandonato è il protagonista di questa storia tenera, ispirata ad un fatto realmente accaduto: la direttrice della biblioteca del piccolo paese americano di Spencer lo trova nella cassetta per la restituzione dei libri in una gelida mattina.
Lo accoglie, lo coccola e lo riscalda. Alla fine Dewey conquista tutti e diventa fondamentale per la vita della piccola biblioteca.
Già, perché Dewey è un gattino con un potere speciale: capisce al volo chi ha bisogno delle sue coccole e della sua amicizia…
non era il nostro gatto, in effetti, apparteneva a tutti i visitatori della biblioteca.
Misi una scatola all’ingresso, proprio vicino alla banca del lavoro, e spiegai a quelli che entravano:
“Avete presente il gatto che vi sale sulle ginocchia e vi fa compagnia mentre scrivete il curriculum? Quello che legge il giornale con voi? Che vi ruba il rossetto dalla borsa e vi fa strada verso la sezione della narrativa? Be’, quel gatto è vostro, e vogliamo che ci aiutiate a trovargli un nome”.
Uno di quei libri che sa di piccole buone azioni che possono cambiare il mondo. Lo rileggeremo con i bambini nel periodo di Natale, nella versione speciale arricchita di fotografie e immagini.
Perché i miracoli succedono, spesso, nei modi e nei luoghi più impensati, e può capitare anche che si compiano per mezzo di un batuffolo di pelo rosso… 🙂
Io e Dewey
Vicki Myron, Bret Witter
Sperling & Kupfer (collana Paperback), 2010, pag. 278, € 3,00
ISBN: 978-8860615534
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