Oggi incontriamo Caterina, e grazie a lei vi vogliamo far conoscere una piccola casa editrice che ci ha colpito molto per il suo catalogo: Homeless Book.
Ringrazio molto Caterina per la disponibilità.
Ciao Caterina, ti va di presentarci Homeless Book?
Certo! Homeless Book è un editore faentino nato circa 20 anni fa con lo slogan “Chi ha paura del libro barbone?”. La provocazione racchiude quello che è stato l’obiettivo di partenza che ancora oggi ci guida: mettere a disposizione di giovani scrittori, studiosi e ricercatori un valido strumento editoriale per diffondere le proprie opere e ricerche in una maniera accessibile e professionale che dà il giusto peso alla forma.
Di cosa è composto il vostro catalogo?
Homeless Book è una casa editrice a vocazione sociale, attenta alle realtà civiche, ai bisogni speciali e alle spinte innovatrici che provengono dalla società civile.
Negli anni, HB si è specializzata nel campo delle scienze umane, sociali e sociologiche con le collane At Work, On the Road e Quaderni di sociologia clinica, delle scienze pedagogiche con la pubblicazione della rivista digitale Interventi educativi, e di quelle politiche ed economiche, rappresentate dalle collane Best Practice e Utilities.
Nel 2011 l’editore ha dato il via alla pubblicazione formato eBook di studi e ricerche, accademiche e non, legate alle realtà della società e del territorio.
Nel 2015, l’attenzione ai bisogni speciali ci ha spinto ad attivare una collana di pubblicazioni illustrate nei simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) in collaborazione con l’associazione Fare Leggere Tutti. Si tratta di libri inclusivi pensati per lettori con bisogni comunicativi complessi e per chiunque muova i primi passi nel mondo della lettura o della lingua italiana.
Con che criterio scegliete quali libri pubblicare?
Come dicevo prima, Homeless Book nasce con l’intento di “offrire una casa” al libro che è in cerca di un padrone: accogliamo con grande curiosità e interesse le opere di scrittori e illustratori che mostrano una predilezione per temi sociali. Amiamo leggere storie e pensarle adattate per chi fatica di più ad avvicinarsi al mondo della lettura. Sogniamo di realizzare il maggior numero possibile di libri (BEI libri) per la fascia di lettori più svantaggiata (nella collana CAA). Ci piace confrontarci con esperti del settore sociale ed educativo per creare congiuntamente prodotti piacevoli e strumenti efficaci per i nostri lettori.
Ci raccontate il vostro progetto editoriale? Come si articolano le collane?
Il progetto editoriale che attualmente ci coinvolge maggiormente riguarda la collana di libri in simboli (CAA). I nostri libri scritti nei simboli della CAA sono albi illustrati in cui ad ogni parola del testo alfabetico tradizionale viene associato un simbolo grafico. I libri in simboli sono uno dei tanti aspetti della Comunicazione Aumentativa Alternativa, nato come approccio comunicativo per bambini con difficoltà linguistiche e cognitive e poi esteso a tutte le situazioni in cui il piccolo pubbliconon è ancora autonomo in una lettura alfabetica. I libri in simboli diventano quindi una prima esperienza di “lettura” autonoma del testo nelle scuole dell’infanzia, un’occasione di entrare a contatto con una nuova L2 per bambini e adolescenti stranieri e la possibilità di leggere una storia accattivante tutti insieme, a casa o a scuola, indipendemente dalle diverse abilità.
I nostri racconti in simboli comprendono favole tradizionali (come Pinocchio, I tre porcellini, Il brutto anatroccolo), libri-gioco con alette per avventure piene di sorprese e Inbook realizzati con la collaborazione del Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Milano. Abbiamo poi creato la collana speciale chiamata “Completalo tu” composta da storie sociali: in questo caso si tratta di personalizzabili da completare che servono come quaderni operativi per affrontare cambiamenti (imparare a fare la pipì nel vasino, affrontare il primo giorno di scuola…) o apprendere specifiche competenze (come imparare a vestirsi da soli).
In ultimo, abbiamo voluto realizzare un progetto editoriale digitale, trasformando alcune delle nostre favole di maggior successo in “Storie da vedere”. Si tratta di video animati della nostre storie sottotitolate nei simboli della CAA. Questo prodotto si rivolge ai lettori più “digitali” e presenta una simbolizzazione più semplice del testo, letto da una voce narrante.
La particolarità del nostro progetto editoriale sta inoltre nel fatto che gli autori sono spesso anche figure “addette ai lavori” nel mondo della CAA: molti dei nostri titoli sono firmati da genitori di bambini con bisogni comunicativi complessi, logopedisti, educatori nell’ambito della Comunicazione Aumentativa. Siamo infatti convinti che, in questo settore così nuovo, sia necessario il confronto costante tra l’editoria che offre un buon prodotto e le diverse esperienze concrete che provengono dalla società civile.
Come vi confrontate con il mondo della rete? C’è una rete di collaborazione tra le case editrici e i blogger?
Il mondo della rete è estremamente attivo, riceviamo proposte di collaborazione da parte di blogger ogni settimana! Non neghiamo che qualche volta restiamo un po’ perplessi da quanto ci perviene: molte richieste di donazioni di libri, concetti di blog e idee di promozione alquanto vaghi… Nel tempo abbiamo deciso di selezionare con decisione le proposte più vicine al nostro sentire e al nostro spirito editoriale. Di conseguenza, al momento collaboriamo con due soli blog. Si tratta di Area DiTo, un portale specializzato su servizi per la disabilità dell’area metropolitana di Torino con un blog dettagliato sui libri accessibili, e ora… ZeBuk!
Grazie, siamo molto onorate!
Qualche anticipazione delle prossime uscite?
Stiamo lavorando su un progetto che ci sta molto a cuore nell’ambito della nostra collana di libri in simboli. Allo scorso Salone del Libro di Torino abbiamo presentato la novità editoriale “Flamel e la pietra magica” in CAA. Si tratta di un libro in simboli (per la precisione un Inbook) pensato per adolescenti e ispirato allo stile manga. Sappiamo infatti che nel giovane panorama editoriale di libri in simboli i titoli dedicati all’adolescenza ancora scarseggiano e con Flamel abbiamo ricevuto tanti apprezzamenti insieme a insistenti richieste di un sequel… Vediamo quindi cosa ci riserverà il misterioso alchimista!
Non possono mancare le domande di rito per noi di ZeBuk: qual è il libro che hai attualmente sul comodino? E il tuo libro preferito? E infine, quale libro avresti voluto scrivere?
Sul comodino c’è sempre più di un libro. Si tratta solitamente di titoli che vanno a braccetto: un libro di poesia o di storie brevi e un romanzo. Al momento si fanno compagnia “I Fratelli Karamazov” di Dostoevskij e le poesie di Margherita Guidacci… un accostamento casuale e un po’ azzardato, ma che trova una certa affinità! Provo con fatica a nominare il mio libro preferito, sapendo di tradirne almeno altri cinque: direi “La bottega dell’antiquario” di Charles Dickens. Il libro che avrei voluto scrivere è senza dubbio il delicato e avventuroso romanzo per ragazzi “Rasmus e il vagabondo”, di Astrid Lindgren.
Grazie ancora a Caterina e… vi anticipiamo che leggeremo Flamel e la pietra magica per recensirlo a voi molto presto!