Un ponte di libri, Jella Lepman

«Fateci cominciare dai bambini per rimettere pian piano in sesto questo mondo completamente
sottosopra» scriveva. «Saranno i bambini ad indicare agli adulti la via da percorrere (…).«Se la guerra è veramente finita, se è lecito credere a una pacifica
convivenza dei popoli, allora questi libri saranno i primi messaggeri di pace»

Per una come me che ama così tanto i libri e la lettura – in modo particolare la letteratura per bambini – leggere la storia di Jella Lepman è stato ritrovarsi in tanta passione a ogni passo, soffrire con lei ogni decisione e festeggiare ogni piccolo successo. La sua esperienza, il suo coraggio, la determinazione che ha avuto, sono state fondamentali per costruire nuovamente ciò che era stato moralmente e materialmente distrutto: il sogno di una pace che passa attraverso la cultura, la comunicazione, l’accettazione dell’altro.

La recensione di Un ponte di libri, Jella Lepman

Non parlateci di guerra e distruzione,
esclamano i bambini
oltrepassando i confini
innalzati dagli adulti.
Loro avanzano sereni
nel mondo sconfinato,
ricostruiscono ciò che i grandi
hanno distrutto senza pietà.

Le intenzioni e gli obiettivi di Jella Lepman, giornalista ebrea vissuta durante gli anni del nazismo, fondatrice della più importante biblioteca internazionale per ragazzi, la Jugendbibliothek di Monaco e di IBBY (International Board on Book for Young people), erano chiare fin dall’inizio: era persuasa che la ricostruzione della Germania e la rinascita culturale dovesse prendere le mosse dai bambini, educandoli alla mondialità, alla pace e alla fratellanza.
Scrisse quindi ai governanti di venti paesi per costruire, con il loro aiuto, una grande biblioteca, che raccogliesse la letteratura per ragazzi di tutto il mondo e insegnasse – non solo ai bambini – che la Storia, quella buona, si fa con le azioni costruttive, con i piccoli passi, intensi e incorruttibili:

Gentile signore,
questa lettera contiene una richiesta insolita e le chiediamo la sua particolare comprensione. Stiamo cercando delle strade per mettere in contatto i bambini della Germania con i libri per bambini provenienti da tutte le nazioni. I bambini tedeschi non hanno più nemmeno un libro, dopo che la letteratura per l’infanzia del periodo nazista è stata tolta dalla circolazione. Inoltre, educatori e editori hanno bisogno di libri provenienti dal mondo libero per orientarli e far da guida.
I bambini non hanno nessuna responsabilità nella guerra ed è il motivo per cui questi libri per loro dovrebbero essere i primi messaggeri di pace.

I libri saranno riuniti in una mostra itinerante che si sposterà attraverso la Germania e poi, forse, anche in altri paesi. Cerchiamo in particolare libri di sole figure o comunque molto illustrati, che aiutino a superare la barriera linguistica. Ma speriamo anche di rendere fruibile la letteratura che racconti una storia utile al lavoro di gruppo che intendiamo fare.

Speriamo che gli editori tedeschi potranno ottenere i diritti di traduzione di gran parte di questi libri. Inoltre, vorremmo chiedere al suo paese disegni e quadri realizzati dai bambini.
Le immagini parleranno una lingua universale e rallegreranno i bambini ovunque.

La riporto interamente perché se ne colga la forza e la potenza del messaggio. Se ogni governante – ma anche ognuno di noi – mettesse queste intenzioni e questo coraggio in ogni propria azione avremmo tutti un mondo migliore, ne sono certa.

Il mio parere su Un ponte di libri, Jella Lepman

Armata di libri per bambini da un lato e di una spada dall’altro, andavo alle riunioni in cui si dovevano decidere le sorti della IJB. […] Ma le idee del ministero e la nostra concezione originaria di quali dovessero essere i compiti di una biblioteca internazionale per ragazzi contrastavo, in modo esplicito o tacito, sempre di più.

La storia di Jella Lepman è troppo poco conosciuta. Dovrebbe essere scoperta fra i libri di scuola, se ne dovrebbe parlare nelle aule del governo, la dovremmo considerare alla stregua di una madrina protettrice della cultura della pace. Leggere la sua storia mi ha commosso e rafforzato su convinzioni che sono anche mie, come di una buona parte delle persone che leggono e amano la lettura. Libri come nutrimento, cibo per la mente…

Sinnos ha pubblicato la sua autobiografia per la prima volta nel 2009 utilizzando una traduzione dall’inglese. Nel 2018 Sinnos la ripropone in una versione approfondita dall’originale tedesco, riprendendo il titolo originale che riassume in sé la forza e l’importanza del messaggio di Jella: Un ponte di libri. Un ponte che unisca i bambini di tutto il mondo grazie alle storie universali. Riassumere in poche parole la sua vita sarebbe fare un torto alle parole di Jella e a tutti i suoi viaggi e sopralluoghi e contatti e discussioni con politici, militari, esperti e via dicendo.

Una lettura entusiasmante, piena di spunti di riflessione, di idee e di entusiasmi da riprendere e coltivare in noi stessi, per riacquistare fiducia e coraggio. Pagine che rileggerò spesso e riproporrò a chiunque, come me, abbia passione per la lettura.

Un ponte di libri
Jella Lepman
(traduzione a cura di Anna Patrucco Becchi)
Sinnos (collana Sinnos), 2018, pag. 208, €15,00
ISBN: 978-8876093937

polepole
Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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