Tutto chiede salvezza, Daniele Mencarelli

Bastava talmente poco.
Bastava ascoltare, guardare negli occhi,concedere.
Una volta,una sola volta.
Invece non lo hanno fatto.
Perché per loro non eravamo degni di essere ascoltati.
Perché i matti, i malati, vanno curati, mentre le parole, il dialogo, è merce riservata ai sani.
Questo abbrutimento è la scienza?
Non aprirsi mai alla pietà, svuotare l’uomo sino a farlo diventare n ingranaggio di carne.
Sentirsi padroni di tutte le risposte.

La mia recensione di Tutto chiede salvezza, Daniele Mencarelli

Daniele ha vent’anni quando viene ricoverato per un TSO in psichiatria.

Si sveglia sentendo che qualcuno gli sta bruciando i capelli, e si ritrova in una stanza con cinque persone, cosa può succedere in una stanza con sei  “matti” come o peggio di lui?

Succede che Daniele in ognuno questi cinque uomini ai margini della società trova un pezzo di se stesso, il suo stesso modo estremo di vivere le emozioni, le sue stesse paure e la sua stessa rabbia e violenza.

Ma non ci sono solo sentimenti negativi, c’è anche quanto di più simile all’amicizia Daniele abbia incrociato nei suoi vent’anni di vita e un barlume di salvezza.

Il mio parere su Tutto chiede salvezza, Daniele Mencarelli

Ho letto questo romanzo autobiografico tutto d’un fiato, nonostante l’argomento doloroso, non riuscivo a staccarmi dalle sensazioni dell’autore, non riuscivo a non pensare che Daniele potevo essere io, poteva essere chiunque di noi sia condannato a sentire tutto in maniera troppo forte, talmente forte da arrivare in casi estremi all’esplosione.

La paura di impazzire è peggio della pazzia

 

Tutto chiede salvezza
Daniele Mencarelli
Mondadori, 2020, p. 193, €. 19,00

over quaranta, mamma, geometra e creativa con una fresca passione per il web e una vecchia passione per i libri in tutte le forme sia cartacea che digitale

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