E sperava che un giorno Dio, (…) li avrebbe schiacciati sotto il peso della più completa umiliazione e gli avrebbe fatto capire che i ragazzi negri e le ragazze negre, che loro trattavano con tanta condiscendenza e disdegno, e di cui ridevano così volentieri, avevano un cuore come ogni essere umano, anzi, un cuore più umano del loro.
Titolo d’esordio dell’autore afroamericano James Baldwin, Gridalo forte è un romanzo semiautobiografico pubblicato nel 1953 a New York.
I temi trattati variano dalla Chiesa Cristiana, vista sia come causa di repressione e ipocrisia sia come fonte d’ispirazione, al razzismo, alla diversità (il tema dell’omosessualità fu ripreso anche nei romanzi successivi di Baldwin). La rivista Time ha compreso Gridalo forte nei primi 100 migliori romanzi in lingua inglese tra il 1923 e il 2005.
La recensione di Gridalo forte, James Baldwin
Sua madre le aveva insegnato che per pregare bisognava dimenticare tutto e tutti tranne Gesù; versar fuori dal cuore, come acqua da un secchio, tutti i cattivi pensieri, tutti i pensieri egoistici, tutto il rancore per i propri nemici; presentarsi con fierezza, e insieme più umili di un bambino, davanti al Creatore di tutte le cose. Tuttavia quella sera nel cuore di Florence odio e amarezza pesavano come granito
Gridalo forte condensa in un’unica storia una realtà che ancora oggi è molto presente, soprattutto in certi ambiti: religione, razzismo, omofobia, schiavitù (in senso lato), oppressione del più debole, discriminazione, violenza.
È il ritratto di una realtà che a volte non vogliamo vedere, ma che ancora, purtroppo, striscia e si insinua nei pensieri e negli atteggiamenti.
Siamo nell’America degli anni Trenta: John Grimes, adolescente afroamericano, vive ad Harlem con la famiglia composta dal patrigno Gabriel, severo predicatore, la madre, il fratello Roy, il ribelle, e due sorelline. La religione è parte fondamentale della sua vita (il padre vuole che anche lui segua la via della predicazione), ma John sta vivendo tutti i turbamenti dell’età ed un contemporaneo risveglio religioso, e conciliare il tutto non è per niente semplice.
Lo stile di Baldwin è preciso, netto, pulito. Le frasi brevi, quasi colloquiali, le descrizioni incredibilmente reali e evocative, ricche di riferimenti allo stato d’animo dei protagonisti:
La stanza era stretta e sporca; niente poteva cambiare le sue dimensioni, nessuna fatica avrebbe potuto renderla pulita. Lo sporco era nei muri e nelle assi del pavimento, e trionfava sotto l’acquaio dove brulicavano gli scarafaggi; era sull’orlo sottile delle pentole e delle padelle, sfregate tutti i giorni, col fondo annerito dal fuoco, appese sopra la stufa; era nel muro al quale erano appese, e lo si vedeva dove lo strato di pittura si era spaccato e pendeva fuori in rigide scaglie sottili come carta, con la parte inferiore sporca di nero. Lo sporco era in ogni angolo, cantuccio, fessura della mostruosa stufa, dietro la quale si fondeva in modo incredibile col marciume del muro.
Frequentissimi richiami a testi sacri, a canti, a salmi, rendono chiaro lo stretto rapporto fra Baldwin e la religiosità: nonostante la pesantezza di alcune parti, è limpido ed evidente il bisogno di Dio da parte dell’uomo e l’assoluta fermezza di Lui verso di noi.
“Non ci sono colpe piccole o colpe grandi” disse sorella McCandless. “Quando Satana mette il suo piede nella porta, non è contento finché non entra nella stanza. O segui il Verbo o non lo segui, non ci sono vie di mezzo con Dio.”
Il mio parere su Gridalo forte, James Baldwin
Ma guardare indietro la strada percorsa non è la stessa cosa che percorrerla. La prospettiva, per non dir altro, cambia solo col progredire del viaggio; solo quando la strada, inaspettatamente e quasi a tradimento e con una perentorietà assoluta, svolta o scende o sale, si riesce a vedere tutto quello che non si sarebbe potuto vedere da nessun altro posto.
Merita una attenta lettura, Gridalo forte (in lingua originale Go Tell It on the Mountain, ripreso dal titolo di uno spiritual e canto natalizio riadattato da un canto afroamericano di inizio Ottocento): merita che impariamo l’empatia per metterci nei panni di John, di Gabriel, di Roy, di Elizabeth, madre troppo accondiscendente, di Florence sorella del reverendo Gabriel, di fratello Elisha. Merita che proviamo a ‘sentire’ col cuore dell’altro, e che cerchiamo, assolutamente, la via giusta per la fratellanza e la comprensione, la tolleranza e il rispetto del diverso.
Gridalo forte
James Baldwin
Amos Edizioni, 2013, pag. 384, € 19,00
ISBN: 978-8887670363