Alcide si fuma una sigaretta al freddo, tenendo le braccia, grandi come condotti dell’acqua, incrociate sul petto, e le mani sotto le ascelle. C’è un motivo losco e di contrabbando, un motivo made in China, se è arrivato alle 6 del mattino per aprire i cancelli
Un romanzo un po’ noir, che lega con fili d’inquietudine un personaggio all’altro.
La recensione di Biglietti di sola andata, Giovanni Locatelli
Brescia accoglie chi arriva da sud con la ciminiera del termovalorizzatore, una torre di 120 metri non bella, ma rivestita con pannelli cangianti azzurro cielo dagli illustri natali: Jorrit Tornquist, artista che ha applicato le sue teorie cromatiche anche sulle villette a schiera del Villaggio Violino e sui rivestimenti della galleria Tito Speri che collega downtown alla periferia nord.
Tre uomini e tre destini che si intrecciano nella città di Brescia.
Khaled, piccolo spacciatore tunisino che frequenta lo skate park e parla in dialetto bresciano.
Carmine, bullo che vorrebbe essere affiliato al clan “ndranghetista” locale.
Maicol ragazzo che ha lasciato gli studi e lavora in una carrozzeria industriale.
Quest’ultimo si trova coinvolto in un grave incidente, investito da un camion mentre assonnato guidava il muletto.
Maicol entra in coma e i suoi pensieri sconnessi che giungono alla madre rivelano molte cose che la donna non conosceva del figlio e che la fanno molto soffrire.
Nel frattempo l’azienda per cui lavorava Maicol si trova a fallire in quanto il titolare Alcide trafficava materiale nocivo e si intreccia alla vicenda della sorella di Khaled, colpita dalla tubercolosi.
Qualcosa lega Khaled – piccolo spacciatore tunisino che frequenta lo skatepark e parla in dialetto bresciano – a Carmine – bullo che sogna di essere affiliato al clan ‘ndranghetista locale – e a Maicol – factotum in una carrozzeria industriale alla ricerca di riscatto dopo il fallimento scolastico – ma l’incidente di quest’ultimo, investito da un camion mentre assonnato guidava il muletto, apparentemente allontana le loro vite.
Qualcosa lega le vite di Khaled, di Carmine e di Maicol ma l’incidente di quest’ultimo sembra allontanarli.
Una grave situazione di violenza, malavita e abusi che porterà i tre uomini a pagare caro prezzo i loro sbagli.
Alle spalle della vicenda oltre al fallimento della Forex c’è anche una campagna di vaccinazione gestita dal sindaco che scatena la rabbia e le proteste dei genitori e di un condominio popolare, dove abitano Carmine e la sua famiglia.
La mia opinione su Biglietti di sola andata, Giovanni Locatelli
«Me la cavo con poco», si rassicura Alcide, «i poveri hanno meno pretese, non sanno quello che valgono.»
L’intreccio che lega i personaggi è intrigante.
I fatti che li uniscono, la vita osservata dal punto di vista di Fosco, sordomuto che sa e vede tutto ma non può raccontarlo, gli atti di violenza, gli abusi e la malavita; tutto porta a pensare ad un romanzo molto articolato e ricco di temi interessanti.
Il testo però a volte è un po’ confuso, a volte si perde in riflessioni senza giungere ad alcuna conclusione, altre accenna a temi piuttosto importanti ma non approfondisce. Ne risulta una serie di racconti di ordinaria follia, una raccolta di situazioni al limite, di biglietti di sola andata (per un probabile inferno) che voglio vedere come possibili inizi di storie da sviluppare in futuro.
E chissà che non accada davvero? Chissà che prima o poi non si scopra cosa accade a Maicol, o chi sia il colpevole dell’omicidio di Carmine, o…
Biglietti di sola andata
Giovanni Locatelli
Elison Publishing, 2020, ebook, €. 4,99