L’appello, Alessandro D’Avenia

Ma se è vero che tutte le classi felici sono simili fra loro, è ancor più vero che ogni classe infelice è infelice a modo suo. La quinta che ho ereditato proprio nell’anno in cui mi sono deciso a riprendere l’insegnamento da quando ho perso del tutto la vista canta una infelicità corale, a cui ciascuno partecipa con un timbro inconfondibile. Ne scaturisce una sofferenza polifonica, in cui ogni dolore si collega a un altro, lo arricchisce, per affinità, o lo esalta, per contrappunto, con inattesa armonia.

La recensione di L’appello, Alessandro D’Avenia

Il professor Omero Romeo, diventato cieco a causa di una malattia, riprende ad insegnare in un liceo dove gli assegnano una “classe disastrata”, non potendo vedere le reazioni dei suoi nuovi alunni decide di farsi raccontare le loro storie e di organizzare un appello alternativo esplorando i loro visi con le mani.

I ragazzi sono talmente conquistati da questa modalità di fare l’appello che vorrebbero che tutti gli insegnanti provassero a fare altrettanto.

E così attraverso i racconti dei ragazzi e la guida dell’insegnante conosciamo questi giovani e le loro vite, ma soprattutto scopriamo che la comunicazione tra studenti e docente è ancora possibile e i disagi e le diversità, da ostacolo diventano ricchezza.

La mia opinione su L’appello, Alessandro D’Avenia

Alessandro D’Avenia, docente di lettere al Collegio San Carlo di Milano e autore della rubrica “Ultimo banco” sul Corriere della Sera, ci presenta la  scuola come luogo in cui sviluppare senso critico ed empatia e non imparare solo nozioni.

Mai come in questo momento nel quale la scuola è messa a dura prova c’è bisogno di riflessioni su cosa significhi veramente insegnare.

L’ho trovato un po’ retorico pieno di buone intenzioni ma poco realistico per come si svolgono le vicende.

L’appello
Alessandro D’Avenia
Mondadori, 2020, p. 348, €. 20,00,

Elisa
over quaranta, mamma, geometra e creativa con una fresca passione per il web e una vecchia passione per i libri in tutte le forme sia cartacea che digitale

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