Specchio a tre ante, Annella Prisco

E nella penombra del suo soggiorno, quasi per istinto e per quell’inconscia attrazione che sin da bambina aveva avuto per gli specchi, si avvicina alla superficie speculare della cornice in ottone che sovrastava uno dei pezzi d’arredo e vi si rivedeva con Emiliano avvolto nella copertina in lana bianca e azzurra, regalo di una delle zie a lei più vicine, ed osservando il suo volto, vi ritrovava gioia,soddisfazione, stanchezza per l’impegno a cui la vita l’aveva chiamata,ma anche un a ineffabile inquietudine e malinconia.

La recensione di Specchio a tre ante, Annella Prisco

Ada si reca ad Acciaroli nella casa di famiglia per riflettere sulla sua vita, lo specchio è un leitmotiv nella sua esistenza, la aiuta a vedersi e a raccontarsi.

In passato Ada ha interrotto gli studi per sposarsi con Simone, e dopo poco è nato Emiliano, ma diventato grande il figlio, la donna non trova più stimoli nel rapporto ormai vuoto col marito.
Si iscrive a un corso di design a Firenze, dove incontra un affascinante architetto.

Tornando al presente, nella  casa cilentina c’è uno specchio a tre ante che le farà alla fine attraverso i suoi tre punti di vista ricomporre la sua immagine e sé stessa.

La mia opinione su Specchio a tre ante, Annella Prisco

Una scrittura d’altri tempi ricca di descrizioni e con dovizia di particolari in Specchio a tre ante di Annella Prisco.

Mi ha ricordato le atmosfere di Mary Higgins Clark nonostante l’ambientazione completamente italiana del romanzo, ambientazione che ho apprezzato, in quanto le vicende si svolgono tra Roma, Firenze e il Cilento.
Firenze l’ho visitata un paio di volte e da sempre è nel mio cuore, le altre due ho voglia di visitarle appena possibile.

Specchio a tre ante
Annella Prisco
Guida, 2020,p. 176, €. 14,00

over quaranta, mamma, geometra e creativa con una fresca passione per il web e una vecchia passione per i libri in tutte le forme sia cartacea che digitale

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