
A febbraio abbiamo letto e recensito Il Disegnatore di Nuvole di Giorgia Simoncelli.
Oggi, grazie anche alla sua nomina come finalista del Premio Strega ragazze e ragazzi 2021 nella categoria miglior libro di esordio, abbiamo il piacere di intervistare l’autrice…
Ciao Giorgia, benvenuta su ZeBuk. Raccontaci un po’ di te…
Ciao e grazie per questa bella chiacchierata.
Mi piace scrivere ma questo credo lo abbiate già capito. Sono laureata in Storia dell’Arte Contemporanea e pubblicista dal 2012, sposata e mamma di un bimbo stupendo che a ottobre compirà cinque anni. Ho una drammatica dipendenza dalla cioccolata – nonostante non dovrei mangiarla -, dalle sere estive in città, dal mare, i film e le serie TV che fanno piangere e ovviamente i libri. Amo l’arte e lavorare con gli artisti, le scarpe da ginnastica, fare fotografie, la pizza napoletana, il colore bianco e il colore nero, camminare sulla sabbia quando non scotta e inventare a occhi aperti.
Quando hai capito che avresti voluto fare la scrittrice?
Era il 2012, un anno davvero difficile, e per affrontarlo, senza neanche rendermene conto, mi sono ritrovata a scrivere. Così ho creato uno spazio che potevo controllare quando il resto andava dove voleva e soprattutto dove io non volevo. All’inizio scrivere è stato solo questo: una via di fuga attraverso la fantasia e le parole. Poi mi sono resa conto che facendolo mi sentivo bene, che mi piaceva, e allora ho continuato, tutti i giorni. Poi ho seguito corsi di scrittura, cosa che continuo a fare, ascoltato consigli da amici scrittori – che puntualmente stresso fino allo sfinimento – fatto concorsi, ed eccoci qui.
Il disegnatore di nuvole è un bel romanzo avventuroso e delicato. Ci dici come è nata la storia nella tua mente?
Grazie! Sono felice che lo abbiate sentito così. “Avventuroso” e “delicato” sono due parole che mi piace molto affiancare al libro.
Allora…
La scintilla sul “poter disegnare le nuvole” c’è stata tre anni fa, così, all’improvviso, proprio mentre guardavo le nuvole (amo farlo fin da piccola) e ho avuto subito la sensazione che fosse una buona idea. La gestazione del romanzo, invece, è stata lunga. L’ambientazione steampunk ad esempio viene dal provare a scrivere un racconto (a quel tempo avevo in testa solo Ally, la protagonista, e Grover, il papà disegnatore scomparso) per un concorso organizzato da una cara amica scrittrice, Emanuela Valentini. Il primo capitolo invece l’ho scritto per partecipare al trofeo RiLL. Più andavo avanti però più capivo che un racconto non sarebbe bastato. Che la storia aveva bisogno di spazio, e quando Laura Scaramozzino, altra brava scrittrice che trovate pubblicata come secondo romanzo della collana I Codici, mi ha messo in contatto con Virginia Villa editor della collana, ho capito che era il momento giusto. Virginia cercava storie per ragazzi delle scuole medie ambientate in un mondo fantastico-distopico. Il disegnatore era perfetto.
Il disegnatore di nuvole è tra i finalisti del Premio Strega Ragazze e Ragazzi nella categoria Libro di esordio. Come hai reagito alla notizia?
Sinceramente non riuscivo a crederci. Avevo gli spinaci sul fuoco quando mi ha chiamata Francesca di Martino, direttrice di Edizioni Piuma, con cui avevo appena finito di chiacchierare per una diretta organizzata sulla piattaforma del Bologna Children’s Book Fair e mi ha detto: «È arrivata la mail dal Premio Strega, leggiamola insieme.» Abbiamo letto e riletto perché ci sembrava davvero troppo e troppo bello per essere realtà.
Ps: era ora di pranzo e gli spinaci sono rimasti sul fuoco (per fortuna spento) fino quasi alle otto di sera.
Da bambina invece che libri leggevi?
Purtroppo ho una memoria a lavagna, non so se avete presente, una memoria che per fare spazio al nuovo deve cancellare quello che c’era scritto prima; una tragedia. Questo per dire che non ricordo tutto quello che ho letto e molte storie le sto riscoprendo adesso con mio figlio. Però un libro lo ricordo bene, forse perché ho sempre desiderato volare, forse perché si parla di tenacia e di coraggio per raggiungere quella che si sente essere la propria strada: è Il gabbiano Jonathan Livingston.
Hai altri libri in cantiere?
Ho un cassetto pieno di storie. Per abitudine aggredisco di pancia le nuove idee prima di aver capito, magari dopo 100 – 150 mila battute, che non sono buone abbastanza o almeno non per quel preciso momento. Comunque ora sto lavorando a un romanzo per ragazzi che parla di seconde possibilità e anche del fatto che spesso rischiamo di essere proprio noi i peggiori nemici da affrontare per essere chi vogliamo o anche solo sentirci felici.
Domanda di rito per ZeBuk: qual è il tuo libro preferito e quello che hai attualmente sul comodino?
Mi sono piaciuti un sacco di libri, ma forse i miei preferiti sono: Il ritratto di Dorian Gray, Il giovane Holden, L’uomo che ride e, ovviamente, Il gabbiano Jonathan Livingston.
Sul comodino adesso ho Eroine di Marina Pierri.
Grazie ancora a Giorgia per la sua disponibilità!