«Vai a casa, riposati, libera la mente e poi inizia a camminare su queste strade.»
«Fino a consumarmi la suola delle scarpe.»
«Come diceva il commissario Stella, esatto.»blabla
La recensione di Omicidio alla Garbatella, Luana Troncanetti
Sorride pochissimo, ha sempre un’ombra dolorosa incastrata nello sguardo. Ernesto sa di che sostanza è composto quel buio.
La vittima era una ventunenne di origine nigeriana. Ex schiava sessuale reinserita da tempo nella società, lavorava come baby-sitter e poteva permettersi l’affitto di un appartamento. La Garbatella non era il suo quartiere, nessuno dei curiosi scesi in strada nel cuore della notte aveva mai visto quella ragazza prima di allora. Ernesto ritratterà la sua ammissione di colpevolezza adducendola allo shock: conosceva bene Prudence, era proprio lui ad accompagnarla ogni sabato in taxi per trascorrere la notte con un uomo misterioso. Sarebbe morta fra le sue braccia quando è andato a riprenderla e, prima di ciò, avrebbe sussurrato qualcosa di indecifrabile: il nome del colpevole, forse.
(Estratto della sinossi)
Il mio parere su Omicidio alla Garbatella, Luana Troncanetti
Adesso so di aver usato bene il mio ultimo respiro, mi è uscito insieme al coraggio che non ho avuto prima. L’ho denunciato quel bastardo, ce l’ho fatta.
Chiudo il libro Omicidio alla Garbatella e mi accorgo di aver appena salutato un nuovo amico, Paolo.
Paolo che si ammazza di lavoro e si consuma il cervello per aiutare il suo Amico Ernesto. Ernesto che lo ha già tradito una volta, Ernesto che in apparenza è colpevole di questo orribile omicidio.
Luana Troncanetti è una scrittrice incredibile: riesce a farti sentire il profumo della tazzina di caffè che si prepara uno qualsiasi dei suoi personaggi, ti fa leggere contraddizioni e sfumature, sceglie le parole come gemme preziose, in meno di una pagina rende reale quello che ha raccontato, ti prende per mano e ti accompagna tra i lotti della Garbatella (dove ho passeggiato anch’io qualche anno fa e poi di nuovo in questi giorni, accompagnata da Paolo Proietti e dall’angoscia di un’indagine ferma e senza strade da percorrere).
La sua scrittura sa farti sentire tutto il dolore e lo sgomento, tocca nervi scoperti e riporta a galla ricordi che avevi seppellito.
Mi chiamo Prudence e di mio ho soltanto il nome. Ho avuto anche un cognome, l’ho dimenticato. Ne serviva un altro, uno qualsiasi. Hanno deciso che Abani andava bene. Hanno scelto quello di un poeta nigeriano che infila musica nelle parole, dicono.
I particolari speciali, le emozioni crude e nude, i profumi, i sapori di questa storia li lascio tutti alla vostra lettura, alla vostra voglia di entrare nella vita e nell’animo di persone quotidiane e uniche, che poi così normali non sono, un po’ come ognuno di noi.
Quello che voglio assolutamente consigliarvi, però, è di addentrarvi in questa storia con animo pronto a qualsiasi violenza, a qualsiasi emozione:
Questo mondo non è buono o cattivo, è buono e cattivo.
Quello che voglio consigliarvi è di vivere come fosse reale quello che leggerete (perché purtroppo non si discosta nemmeno più di tanto dalla realtà).
Quello che voglio assolutamente consigliarvi è di non tralasciare nemmeno una pagina, e di leggervi i Ringraziamenti finali con molta attenzione: è anche lì, nelle sue parole in qualità di scrittrice, che si legge una delle parti più preziose del lavoro, quella che sta dietro le quinte, quella che dà Vita e Emozione e Sangue alla storia.
I personaggi di Luana Troncanetti sono vivi, anche grazie a questa Cura.
Omicidio alla Garbatella
Luana Troncanetti
Frilli Editore, 2021, pag. 240, € 14,90
ISBN: 978-8869435379