“Nacqui quando ancora non esisteva nome per ciò che ero. Mi chiamarono ninfa, presumendo che sarei stata come mia madre, le zie e le migliaia di cugine. Ultime fra le dee minori, i nostri poteri erano così modesti da garantirci a malapena l’immortalità.”
La recensione di Circe, Madeline Miller
“Ma forse nessun genitore riesce davvero a vedere i propri figli. Quando li guardiamo vediamo solo lo specchio dei nostri stessi errori.”
Circe in persona ci racconta la sua storia, ci parla di emozioni e sentimenti che non credevamo gli dei potessero avere, ci racconta l’amore che ha provato e la rabbia, le gelosie e le invidie, la tristezza e la solitudine, la difficoltà di crescere e proteggere un figlio da sola. Ci spiega i motivi di certe azioni che l’hanno resa famosa suo malgrado.
“– Visto? – dicevo una volta terminata la storia. – Gli dei sono esseri orribili –.
– Noi non siamo il nostro sangue – rispondeva – Questo mi ha detto una maga, una volta –.”
La mia opinione su Circe, Madeline Miller
L’ho centellinato, Circe di Madeline Miller, pagina dopo pagina, riga dopo riga. Non volevo lasciarla andare neanche dopo la sua ultima parola questa dea, semi-dea, nata da Elios e dalla ninfa Perseide, abbandonata da tutti, maltrattata perché – credevano – non dotata di alcun potere, con voce mortale anziché divina. Una dea, sì, una maga, una Donna. Con le sue debolezze e le sue doti, tutte da affinare, tutte da imparare.
La sua rabbia contro Scilla, l’amore per Glauco e poi quello per Ulisse, la strana amicizia che la lega a Penelope, la passione per suo figlio Telegono, quella per Telemaco.
Una storia di forza e passione, di coraggio e disperazione, di amore, forte più di ogni altra cosa al mondo.
Appassionante e ispirante, a tratti anche lento lentissimo (ma ci sono anche momenti così, nella vita, vero?), trasmette una grande forza, un’energia incredibile. Di quelli da conservare tra i libri preziosi.
Circe
Madeline Miller
Marsilio, 2021, p. 416, €. 12,00