Dalle mie parti se non mantieni una promessa fatta sei un ominicchio, un mezzo uomo, una cosa inutile e cioè una cosa rotta, che non funziona piú e non è neppure cosí bella da essere conservata. L’unica sorte è quella della munnizza, del disprezzo. O, peggio, del dimenticatoio, della solitudine fino all’ultimo respiro.
Non dimenticherò mai la cena di fine anno con i miei compagni di classe all’indomani dell’ultimo giorno di scuola. Il tavolo che il padre di Walter aveva prenotato per noi nella pizzeria dove lavorava era cosí lungo da sembrare quello di un matrimonio. I bicchieri di vetro luccicavano sotto le luci gialle della Chiesa della Martorana.
Le posate sembravano d’argento e lungo la tovaglia c’erano dei mazzolini di gelsomino bianco. L’aria era tiepida, i miei compagni allegri e Danilo al mio fianco.
Mio padre era a casa assieme a mia madre e ai miei fratelli.
Mi sentivo felice.
Una storia per ragazzi, genitori e insegnanti che aiuta ad affrontare un argomento difficile e spinoso come il bullismo.
La recensione di Bullo, per sempre? di Giusi Parisi
Alessandro lo abbiamo già conosciuto in Io bullo.
Vive a Palermo e ha appena finito le medie.
Ora è felice ma spinto da una insegnante ripercorre il passato.
Alessandro era un bullo, temuto dai compagni di scuola e nemico degli insegnanti. Quando inizia la terza media tutto si sgretola: il padre è in prigione, il fratello entra in combutta con un ladro per fare soldi facili e Alessandro è coperto di vergogna, e prova una rabbia che riversa ingiustamente sugli altri.
Convinto di essere anche lui condannato per sempre alla delinquenza, si vendica sui suoi compagni che lo avevano creduto un buon amico.
Il mondo mi crollò addosso. Se fino a quel momento mio padre era stato l’eroe da cui prendere ispirazione, voleva dire che io, che ero cresciuto imitandolo, ero come lui. Mia madre pianse per settimane. Io non piansi mai. Almeno all’inizio. Ero figlio di un delinquente e tutti lo sapevano. Ladro mio padre, ladro io. Mi sono dato alla malavita per un po’. Rubacchiavo cose senza senso, all’alimentari, nei negozi di abbigliamento, al mercato. Nulla che mi servisse, in realtà. Era solo per soddisfare la mia rabbia, che aveva bisogno di altra rabbia. Una volta soltanto rubai un motorino, ci feci un giro in città e poi lo lasciai acceso vicino alla cattedrale. Mi odiavo, mi facevo schifo. E piú mi facevo schivo, piú facevo cose schifose.
Alessandro era un bullo.
Però ora è cambiato.
La mia opinione di Bullo, per sempre? di Giusi Parisi
Bullo, per sempre? di Giusi Parisi è un libro di narrativa adatto ai ragazzi delle medie (dagli 11 anni), seguito attesissimo di “Io Bullo”.
Il romanzo è scritto in maniera cruda, senza sconti, come è proprio il bullismo. Eppure il linguaggio è semplice e adatto ai ragazzi più giovani.
Una storia che può essere usata dai genitori e dagli insegnanti per affrontare un argomento molto spinoso eppure molto attuale: il bullismo.
L’autrice: Giusi Parisi
Giusi Parisi è nata nel 1978 a Palermo, dove vive e insegna in un liceo. Collabora con diverse case editrici come autrice di libri di testo di storia, geostoria e geografia e tiene laboratori di scrittura creativa nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Appassionata lettrice di libri per bambini e ragazzi, considera questi strumenti indispensabili per lo sviluppo della creatività e del libero pensiero.
Bullo, per sempre?
Giusi Parisi
Einaudi Ragazzi, 2024, 160 pag., € 11.00