C’è una piazza a Medusa che da tutti vien chiamata Piazza Grande, anche se possiede un altro nome. È a forma di un quadrato; antichi platani si ergono lungo i suoi lati.
Le case intorno sono basse, a un solo piano, tinte di quel colore grigio, senza illusioni, che a volte sembra l’emblema della Toscana.
Tra le altre case la chiesa della Misericordia si distingue non per l’altezza ma perché la facciata ha nel suo mezzo una porta grande ed ha un colore più intenso, quasi un sudore, simile a quei santi di pietra che a forza di essere toccati e implorati prendono un aspetto umano. È la piazza più antica del paese e all’inizio del Novecento, quando Medusa era soltanto abitata da marinai, calafati e pescatori, nelle solenni festività di Natale e Pasqua era densa di capannelli, formati da uomini che del mare sapevano tutto, l’amavano e lo temevano, marinai esperti e coraggiosi, ascoltati dai giovani nel più profondo silenzio.
Inizia così “Il clandestino” di Mario Tobino , vi devo confessare che l’ho iniziato e poi abbandonato , non perchè non mi affascinassero la storia e la scrittura , ma purtroppo non era il momento adatto per immergermi in questo tipo di racconto , ma prometto che prima o poi lo leggerò.
Note sul libro
E’ la più appassionata delle testimonianze di Tobino , la più compiuta di quelle sue opere singolari , da Bandiera nera al Deserto della Libia , nelle quali con estroso impeto morale e straordinaria qualità di rappresentazione egli ha sempre inteso restituire il volto e il senso delle cose attraverso la perentoria pronunzia di un giudizio, o almeno la radicale compromissione di un uomo del suo tempo. Mai, forse , come qui : dove in un fitto alternarsi di vicende e di personaggi – intellettuali e popolani, borghesi, sgherri e bel mondo – ha fatto luminosamente rivivere i giorni della Resistenza, quando dopo venti anni di isolamento individuale e di diffidenza, la solidarietà e la fratellanza sembrarono esser tornate a fiorire nel mondo. Una stagione di rischi e di fervore, un momento alto della nostra storia, che Tobino risuscita coi colori della verità e l’accento, ora giudicante, ora umanamente accorato, del testimone fino in fondo identificato con le ragioni del proprio narrare.
(tratto dalla quarta di copertina)
IL CLANDESTINO
Autore : Mario Tobino
Mondadori (collana Oscar scrittori moderni), 2001, € 8,00
A me questo incipit è piaciuto tantissimo appena l’ho letto. Non ce lo faremo scappare ‘sto libro, vero Elisa? 😉
No Poluccia appena passa sto momentaccio lo leggo , promessa da collega 😉