La Lunga Marcia, Richard Bachman

Una vecchia Ford azzurra entrò quella mattina nel parcheggio sorvegliato: pareva un cagnetto stanco dopo una lunga corsa. Una guardia, un giovane inespressivo in uniforme cachi e cinturone, chiese il documento d’identità in plastica azzurra. Dal sedile posteriore della macchina, il ragazzo lo passà alla madre. La madre lo passò alla guardia. La guardia lo portò a un terminale di computer che sembrava strano e fuori posto nel silenzio della campagna. Il terminale ingoiò il documento e proiettò sullo schermo:
GARRATY RAYMOND DAVIS
RD 1 POWNAL MAINE
ANDROSCOGGIN COUNTY
ID NUMBER 49-801-89
OK-OK-OK

Inizia così La lunga marcia, romanzo scritto da un giovane Richard Bachman, che altri non è che l’alter ego di Stephen King (sempre lui…oramai dovreste saperlo…prima o poi torno all’ovile!).

La trama è tanto semplice quanto spietata: 100 ragazzi scelti a caso vengono invitati a partecipare ad una marcia di 1000 kilometri. Dovranno mantenere una velocità superiore ai 6 km per sopravvivere.

Si, avete capito bene: chi scende al di sotto di questa velocità viene ammonito. Dopo tre ammonizioni si viene eliminati.

E l’eliminazione è davvero fisica.
Certo, il fantomatico Maggiore, organizzatore della marcia, ha lasciato intendere che il vincitore, ossia colui che arriva vivo al traguardo, vincerà tutto ciò che desidera per il resto della propria vita.
Ma…come si può resistere 1000 km senza il desiderio di riposarsi, fermarsi anche solo per un momento?
E, soprattutto, il vincitore alla fine, nonostante  i guadagni promessi….perderà qualcosa?

La lunga marcia è un romanzo che non lascia respiro. Correrete con i marciatori, sentirete il fiato farsi pesante, avvertirete la paura dei concorrenti appena vengono ammoniti.

E’ il libro che mi ha fatto amare il genio di King…perchè solo lui poteva trovare l’orrore in una cosa tanto comune qual’è una marcia.

LA LUNGA MARCIA
Richard Bachman
Sperling & Kupfer, 221 pag

40enne, mamma di una ex Vitellina, moglie di un cuoco provetto. Le mie passioni: lettura e scrittura. E ZeBuk. Fresca Expat in quel di Londra, vago come un bambino in un negozio di giocattoli nei mercatini di libri usati. Forse è questo il Paradiso!

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