“Bertignac , non vedo il suo nome nell’elenco delle relazioni orali.”Il professor Marin mi scruta da lontano, il sopracciglio inarcato, le mani appoggiate alla cattedra. Non avevo fatto i conti con il suo potentissimo radar. Speravo di cavarmela, invece vengo beccata. Venticinque paia di occhi girati verso di me aspettano la risposta. Il genio colto in fallo. Axelle Vernoux e Lèa Germain sbottano a ridere in silenzio coprendosi la bocca, una decina di braccialetti tintinnano allegramente ai loro polsi. Se potessi sprofondare cento chilometri sottoterra, dalle parti della litosfera, non sarebbe male. Odio le relazioni, odio parlare davanti a tutti, una faglia sismica si apre sotto ai miei piedi, ma tutto rimane immobile, nulla crolla, preferirei svenire qui, subito, fulminata, cadere a terra morta stecchita, le Converse a ventaglio, le braccia in croce, il professor Marin scriverebbe con il gesso alla lavagna : qui giace Lou Berignac, la migliore della classe, asociale e muta.
Note sul libro
Lou Bertignac ha tredici anni: la sua famiglia, dalla depressione della madre, vive in un silenzio opprimente, mentre a scuola le sue grandi capacità l’hanno portata in una classe avanzata, piena di studenti più grandi che non hanno nulla a che spartire con lei. Nolwen, diciannovenne, ha un passato che non può essere raccontato, e vive ora alla stazione di Austerlitz, evitando il contatto con chiunque. Due ragazze totalmente sole, completamente diverse ma destinate, in qualche modo, a riconoscersi fra la folla parigina. Un’amicizia che nascerà lentamente ma che arriverà a cambiare il mondo delle due protagoniste. La vicenda, drammatica, di due vite destinate a intrecciarsi e, se non a salvarsi, almeno a trovare nuove speranze.
Lo stò leggendo in questi giorni e mi sta affascinando molto il mondo di Lou e No , tanto diverse ma tanto uguali nel sentirsi fuori dal mondo , lo consiglio .
l’ho letto in una notte, tanto ne sono rimasta conquistata. è un romanzo breve che lascia il segno, dove due esperienze di vita così agli antipodi trovano il loro punto di intersecarsi, cercando di aiutarsi a vicenda. dove la famiglia ha fallito l’amicizia colmerà quel vuoto di affetti, anche se le loro strade finiscono col separarsi, seppure lottando fino alla fine. secondo me la piccola “Petite” come è denominata Lou dal compagno Lucas è infinitamente grande, e nello stesso tempo infinitamente piccola per il ruolo salvifico che si è sentita di ricoprire chiamata in causa dalla drammatica vita di No.
Grazie del tuo parere Leucosia , era piaciuto tanto anche a me 🙂