Comincia, come quasi tutto, con una canzone.
Al principio era il verbo, erano parole accompagnate da una melodia. È così che venne fatto il mondo, che il vuoto fu diviso, che le terre e le stelle e i sogni e gli dèi minori e gli animali… che ogni cosa venne al mondo.
Con il canto.
I grandi rettili furono cantati dopo che il cantore aveva finito con i pianeti, le colline, gli alberi, gli oceani e gli animali più piccoli. Furono cantate le scogliere che legano l’esistenza, i terreni di caccia, e l’oscurità.
Le canzoni rimangono. Durano. La canzone giusta può trasformare un imperatore nello zimbello del paese, può far cadere dinastie. Una canzone dure ben oltre il momento in cui i fatti e le persone di cui parla sono diventati polvere e sogno. È questo il potere delle canzoni.
Charlie è un impiegato londinese che conduce una vita normale, con un lavoro che non ama anche se non lo ammette, un padre che lo mette sempre in imbarazzo e a cui non assomiglia per nulla. Sta per sposarsi con una ragazza che forse non ama davvero e ha una suocera che detesta.
In seguito alla morte del padre va in Florida per il funerale e da qui la sua vita cambierà. Scopre di avere un fratello molto diverso da lui, che somiglia al padre. E verrà anche a sapere che suo padre era una divinità Anansi.
I rapporti tra i due fratelli sono un disastro e solo grazie ad un intervento divino Charlie riuscirà a liberarsi del fratello.
Un libro semplice, leggero e ironico che si legge facilmente, ma da cui non bisogna aspettarsi troppo, in quanto è una storia molto semplice, senza grossi colpi di scena.
Impossibile non trovare simpatico il protagonista Charlie, in quanto è un tipo molto imbranato e un po’ sfortunato.
Inoltre queste divinità africane di cui si parla, si confondono molto bene con la gente comune ed ovviamente stravolgono la loro vita “comune”.
I ragazzi di Anansi
Neil Gaiman
Mondadori, 2006, p. 356, € 16,00
Interessante…
“Le canzoni rimangono. Durano. La canzone giusta può trasformare un imperatore nello zimbello del paese, può far cadere dinastie. Una canzone dure ben oltre il momento in cui i fatti e le persone di cui parla sono diventati polvere e sogno. È questo il potere delle canzoni.”
Mi piace tanto questa citazione!