L’uscita era affollata di viaggiatori stanchi, per lo più in piedi e accalcati lungo le pareti perché da tempo, ormai, gli scarsi sedili di plastica erano stati occupati. Almeno un’ottantina di passeggeri arrivavano e partivano su ogni aereo, eppure c’era da sedere solo per poche decine.
Sembravano mille le persone in attesa del volo delle diciannove per Miami. Erano infagottati e carichi, e dopo essersi districati nel traffico, al check-in e nell’assembramento dell’atrio apparivano tutti un po’ spenti. Era il martedì prima del Ringraziamento, il giorno più caotico dell’anno per i viaggi in aereo e, mentre sgomitavano e venivano compressi in un nodo ancora più stretto a ridosso dell’uscita, molti si chiedevano, non per la prima volta, perché mai avessero scelto quella data per volare.
La trama
Si avvicina il Natale, e con esso tutto ciò che comporta: una bella festa, certo, forse la più bella di tutto l’anno, ma nel mondo consumista è anche sinonimo di grosse spese per acquistare i regali, gli addobbi, le beneficenze e imbandire le tavole delle famiglie.
L’anno precedente, per questo, la famiglia Krank ha subito un esborso di 6100 dollari. Quest’anno però la figlia Blair, neolaureata, parte per una missione umanitaria in Perù, quindi senza di lei festeggiare il Natale perde di significato. Il signor Luther Krank allora decide di investire più o meno la somma spesa l’anno precedente per una crociera ai Caraibi. Questo significa niente addobbi, niente festa con tutti i vicini, niente beneficenza, niente tacchino, niente regali, niente pupazzo Frosty sul tetto.
L’impresa però non è facile: il Natale è una festa troppo invadente, spinta soprattutto dal consumismo e dall’ipocrisia della gente, con i suoi falsi moralismi. (Fonte: Wikipedia)
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Fuga dal Natale racconta quello che ciascuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sognato di fare, ovvero: sparire durante le festività natalizie (in compagnia dei propri cari quelli più ristretti, ovviamente) e, una volta tanto, perdersi tutto il trenino dei vari babbi natali, elfi dei centri commerciali, scartalacarta con cena della vigilia annessa, quintali di fritti che vengono riproposti per i successivi tre giorni, tavolate con parenti che si vedono, appunto, solo in tali occasioni e che, magari, non perdono l’attimo per criticare il criticabile…
Senza contare l’enorme giro di soldi.
Ed eventuali (perchè capitano ad intervalli regolari) regali assurdi…
Ecco.
Una volta tanto, non sarebbe meglio investire i soldi che vengono spesi durante queste feste per fare qualcosa di diverso?
E’ quello che pensano i Krank.
Che poi in America c’è un po’ tanto questa mania delle grandi decorazioni a mo’ di sfida tra i vicini.
Con relativi costi abbastanza assurdi.
Un Grisham divertente, scanzonato, che racconta con episodi simpatici le disavventure di questa famiglia (come i vicini che, per invogliarli a restare se ne inventano di tutti i colori…anche mandando i proprio figli ad attaccare cartelli nel giardino della famiglia con diciture come “Frosty Libero”…o ad ingaggaire dei coristi con l’intento di sfinirli a colpi di canzoni natalizie).
Ma i Krank resistono.
Peccato che poi Blair decida di ritornare a casa all’ultimo momento e che l’intera famiglia si ritrovi il giorno della vigilia a dover organizzare tutto, dagli addobbi giganti alla festa per la sera….ce la faranno?
Un romanzo da leggere, magari insieme ai familiari.
Per sorridere e sdrammatizzare certi comportamenti.
Perchè, ammettiamolo: abbiamo altri 364 giorni per festeggiare insieme a coloro che ci vogliono bene.
Non limitiamoci soltanto ad un’unica serata.
Fuga dal Natale
John Grisham
Oscar Mondadori, 2005, 153 pag., € 7,65
ISBN 8804536799