“Durante le ore di lezione Lavinia pensò spesso alla giovane mendicante e al suo bambino. “Sarei potuta diventare anch’io così, se non avessi incontrato la fata” rifletteva. Ed era tutta contenta al pensiero che adesso sarebbe stata lei a giocare il ruolo della fata salvatrice. Ma quando, all’uscita da scuola la Rolls Royce ripassò da quell’incrocio, la mamma ragazzina non c’era più.”
Vi consiglio di leggere “L’incredibile storia di Lavinia” per poter meglio comprendere “La scuola di Lavinia” che ne è il seguito. Lavinia è una piccola fiammiferaia dei tempi moderni, poverissima, con una famiglia che non si occupa di lei. La Vigilia di Natale gira per Milano tutta infreddolita e tutti la insultano. Rischia di morire di fame e di freddo. All’improvviso le appare una fata, fuori dal comune che le regala un anello, con il potere di trasformare tutto in cacca, basta girarlo in senso orario. All’inizio Lavinia non è molto contenta del regalo, ma con la sua fantasia riesce a trovare il lato positivo, minacciando le persone di trasformarle in cacca . Solo che l’anello non può dare a Lavinia una cosa che gli manca molto, ossia l’affetto. Grazie a questo anello Lavinia ha fatto fortuna, vive al Grand Hotel, viaggia con la Rolls Royce e frequenta una scuola esclusiva, per ricchi. Ma nonostante tutto si impietosisce ancora davanti a chi chiede l’elemosina.
Anche se aveva promesso di non usare più l’anello magico non esita a cambiare idea di fronte alle ingiustizie subite dai suoi amici. Infrange la sua promessa, quando la bambola magica del suo amico Teo scompare.
Un libro molto divertente, mi piace molto come scrive Bianca Pitzorno e mi fa riflettere sulla bontà d’animo della piccola Lavinia e sul importanza dell’amicizia e dell’amore.
Una scuola per Lavinia
Bianca Pitzorno
Mondadori Junior, 2005, p.146, € 7,00
Età dai 7 anni
Anche a me è piaciuto tanto il modo di scrivere di questa autrice , il suo affrontare temi difficili come la povertà o il razzismo in modo leggero …