Me lo portarono a casa un mattino di giugno, spopolato e smembrato a colpi di scure come un maiale. Neanche una goccia di sangue gli era rimasta. Due lados che ad appezzarli non sarebbe bastato un gomitolo di spago nero, di quello catramoso che i calzolai usano per le tomaie dei cosinzos di vacchetta. Il cane girava intorno al nespolo e ringhiava impazzito dalla paura. Lo stesi sul tavolo di granito del cortile, quello che usavamo per le feste grandi, e lo lavai col getto della pompa. Le pispiriste incollate, grumi scuri nel concale, terra e paglia nelle costole, nella vrissura, mosche verdi dappertutto. Pthù! Maledetti siano quelli che gli hanno squarciato il petto per strappargli il cuore con le mani e prenderlo a calci come una palla di stracci!
Sul libro
La vedova scalza è un romanzo di Salvatore Niffoi, che ha vinto il premio Campiello nel 2006.
Il filo conduttore del libro è quello della vendetta; una vendetta liberatrice, purificatrice, salvifica. Una vendetta che prende il posto della giustizia, intesa nel significato di giustizia “divina” e di giustizia terrena che rimane sullo sfondo ed è raffigurata con il volto autoritario e corrotto della legge.
I personaggi sono intensi, tragici, crudeli e si trascinano un destino ineluttabile, atteso, cercato, scritto nelle pietre. I luoghi sono intrisi di dolore e di sangue, tetri. Spazi chiusi che si aprono solo con le parole struggenti dell’amore e dell’ironia amara, che rimandano la morte.
La protagonista Mintonia ha sempre cercato l’amore del suo bandito Micheddu fin da quando era una bambina. Non ha potuto sottrarsi a ciò che la sorte le aveva riservato.
La Sardegna di Niffoi è un luogo da cui scappare, anche se non si può sfuggire al proprio destino. È una terra narrata in modo crudo, violento, carico di rancore e affetto. Un’isola arcaica e primitiva dove gli uomini e le donne sono al di là del bene e del male. Dove anche i santi sono dannati.
Fonte wikipedia
Un romanzo crudo ma bellissimo che ti entra dentro.
Di Niffoi, secondo me, dovremmo parlarne, sì… 🙂
Si sarei curiosa di farvelo leggere care colleghe 😀