Oltre il giardino, Chiara Mezzalama, Régis Lejonc

C’era un giardino. Un giardino talmente grande,
un giardino senza fine. Un giardino selvaggio che
un tempo era stato abitato da principi e principesse.
Quelli veri, non quelli delle storie inventate.

La mia recensione di Oltre il giardino, Chiara Mezzalama, Régis Lejonc

Chiara Mezzalama racconta una storia vera, vissuta proprio da lei, qualche anno fa, quando era la piccola figlia di un ambasciatore italiano in Iran.
Lì c’è la guerra, la rivoluzione, c’è “la crisi degli ostaggi”, ci sono problemi diplomatici e tensioni e bombardamenti…
Ma nel giardino incantato che circonda l’ambasciata, la piccola Chiara e il suo fratellino sono al sicuro. Almeno finché rimangono “dentro”.
Sì, perché – come in molti posti del mondo, anche lì esiste un “dentro” e esiste un “fuori”, esistono luoghi in cui si è tranquilli e sereni e luoghi dove non è possibile esserlo perché la città è nera, fumosa, e piena di uomini barbuti armati fino ai denti.

“Perché gli uomini si fanno la guerra?” le chiedevo.
“Qualche volta gli uomini diventano pazzi, di rabbia, di odio, perdono le parole, scelgono le armi. La verità è che non so rispondere alla tua domanda” diceva la mamma.

I bambini continuano a vivere le loro avventure al sicuro nel meraviglioso giardino, ma un giorno succede qualcosa di nuovo: qualcuno – un bambino come loro, Massoud – attraversa il muro, scavalca il limite che protegge il giardino e la vita dei due bambini.

Poi ho capito che non si poteva mescolare troppo il dentro con il fuori. Il muro aveva un lato buono e uno cattivo. Ma chi decideva da che parte del muro si era? […] Mi sentivo triste, come rinchiusa dentro una prigione dorata.

La mia opinione su Oltre il giardino, Chiara Mezzalama, Régis Lejonc

E’ così difficile capire (e far capire ai più piccoli) l’assurdità della guerra, l’inammissibilità della violenza che gli esseri umani adulti troppo spesso mettono in atto… Con storie come questa, con i suoi non detti, le brevi frasi, perfette, gli sguardi dei personaggi disegnati in modo impeccabile, è possibile – forse – capire qualcosa. E’ possibile capire come vivere certi momenti e certe condizioni.
E’ possibile immaginare che tutto questo un giorno non succederà più.
E’ possibile credere che esistano tanti, tanti Massoud che quella guerra non la vogliono ma la subiscono, e non vedrebbero l’ora invece di giocare e sognare e scoprire come sarebbe il mondo se tutti facessimo un passo verso l’altro, donassimo loro uno sguardo, un sorriso, qualcosa in più di noi.

Oggi che ancora esistono altri (e alti) muri, che si costruiscono barricate fatte del rifiuto di capire, fatte del non accettare l’opinione degli altri, questo libro dedficato ai piccoli è molto, molto attuale.

Chiara Mezzalama ha scritto in un altro libro, Il giardino persiano (lo leggeremo presto!), la sua storia di bambina in mezzo alla guerra e in questa versione per ragazzi la ripropone tradotta in parole minime e illustrazioni splendide e molto evocative (di Régis Lejonc).

Un esempio ottimo di come sia possibile affrontare certi temi difficili con i ragazzi.

Oltre il giardino
Chiara Mezzalama, Régis Lejonc
Orecchio Acerbo (collana albi), 2019, pag. 32, € 15,00
ISBN: 9788899064938

Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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