I Leoni di Sicilia, Stefania Auci

Perché quel malessere era tornato? Come poteva spiegargli che dentro aveva un grumo di buio che lo spingeva ad andare avanti, ancora, sempre, ad accumulare, ingrandirsi, trovare nuove imprese? Lui, ricco di nascita, non avrebbe mai potuto capire.
Per quanto potesse amarla e considerarsi suo figlio, Palermo lo trattava da estraneo. Lui aveva provato a farsi accettare, l’aveva corteggiata con la ricchezza, aveva dato lavoro, aveva portato benessere.
Forse era questo che non gli perdonava: il lavoro. Il potere. Gli occhi aperti sul mondo quando invece Palermo i suoi occhi li teneva ben chiusi.

Questa avventura di ZeBuk con le saghe familiari mi sta piacendo un sacco, credo che continuerò a leggerne nonostante i nuovi temi che vi proporremo nei prossimi mesi.
Il mix che sanno proporre le saghe è avvincente: letteratura, vita quotidiana, Storia, personalità, emozioni e sentimenti, il tutto sapientemente orchestrato, con autori che sanno raccontare bene, con passione e amore. Un successo. E il pubblico se ne sta accorgendo, almeno quanto noi: a più voci si chiedono serie tv tratte dai romanzi appena usciti. Voi cosa ne pensate?

La recensione di Leoni di Sicilia di Stefania Auci

«Si chiama cortice. È una corteccia di un albero del Perù, l’albero della china, e serve per togliere la febbre» spiega Paolo con pazienza.
Ma la donna è preoccupata, infila le mani in tasca. Ignazio sente il tintinnio dei grani e dei tarì che vengono contati. «Per stavolta non lo pagate. Statevi tranquilla», dice infine.
Lei quasi non ci crede. Prende i soldi, li mette sul bancone. «Ma l’autri…»
Paolo le mette una mano sul braccio. «Gli altri sono gli altri e fanno quello che vogliono. Noi siamo i Florio.»

Leoni di Sicilia si è confermato romanzo rivelazione del 2019 non solo in Italia: venduto in Stati Uniti, Germania, Franca, Olanda, opzionato per una serie televisiva, ha davvero saputo conquistare il mondo. Con quale arma? La passione. La forza e il carattere di certi personaggi, reali, di una famiglia che non si è data per vinta ed è diventata leggenda: i Florio.

“Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione…” (dalla presentazione nel sito della casa editrice Nord)

Una famiglia con un gran carattere, con personalità forti, passioni e sentimenti irresistibili.

La recensione di I leoni di Sicilia di Stefania Auci

Il terremoto è un sibilo che nasce dal mare, s’incunea nella notte. Gonfia, cresce, si trasforma in un rombo che lacera il silenzio.
Nelle case, la gente dorme. Alcuni si svegliano con il tintinnio delle stoviglie; altri quando le porte iniziano a sbattere. Tutti, però, sono in piedi quando le pareti tremano.
Muggiti, abbaiare di cani, preghiere, imprecazioni. Le montagne si scrollano di dosso roccia e fango, il mondo si capovolge.
La scossa arriva a contrada Pietraliscia, afferra le fondamenta di una casa, le scuote con violenza.

Mi ha conquistata.

Già dalle prime parole, così drammatiche e travolgenti. È stato come teletrasportarsi nel tempo e nello spazio lì, con Vittoria e Ignazio e Giuseppina e Paolo. Insieme a tutti gli altri, tra Bagnara e Palermo, dal centro commerciale della città, in Via dei Materassai, verso i vicoli che puzzano di porto, tra le espressioni crudeli dei signorotti del posto, che vedevano i Florio come gli ultimi arrivati senza alcuna speranza.

E invece Paolo, Ignazio e tutti i loro discendenti hanno contribuito in modo sostanziale alla vita di Palermo, allo sviluppo di una certa economia, all’evoluzione e alla sperimentazione di nuovi metodi di conservazione del tonno: pionieri e innovatori nel settore agroalimentare e nell’industria, i Florio (soprattutto il piccolo Vincenzo che dondola nella culla durante il terremoto) erano ricchi di intuizioni e di capacità immaginativa sul possibile futuro. La ricostruzione storica di Stefania Auci è curata e dettagliata: la realizzazione di uno stabilimento industriale e un nuovo sistema di conservazione per il tonno, il potenziamento della tonnara di Favignana, la commercializzazione del marsala, la creazione di una compagnia di navigazione… tanto hanno dato i Florio a Palermo e alla Sicilia, davvero tanto.

Una storia che non conoscevo assolutamente, che è raccontata in maniera coinvolgente, con passione e anima. Una storia che insegna molto, che è esempio di quanto l’uomo sia capace di affrontare e di costruire. Una storia che aiuta a collocare tante delle nozioni un po’ troppo fredde e sterili studiate a scuola (lo so, non si dovrebbe dire, ma spesso è così). E poi è un mondo umano, pieno di amore, pieno di emozioni e sentimenti, pieno di vita reale (studiare storia così, con emozioni e sentimenti, è tutto un altro modo di studiare, fidatevi!). Insomma, un romanzo indimenticabile, da leggere e rileggere (e magari prima o poi da riguardare in tv).

Consigliatissimo!

I leoni di Sicilia
Stefania Auci
Nord, 2019, p. 437, €. 18,00

Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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